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the city di Alex Rupp documentario |
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30/30
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While the City never sleeps
All’opposto de IL RESPIRO, THE CITY investiga la folla indifferenziata di uomini d’affari calati nelle loro divise d’ordinanza, mentre attraversano il centro di Londra quasi fossero una funzione, una ruota dentata nel meccanismo ben oliato della moltiplicazione finanziaria. Se il cortometraggio del 1964 vedrà Rupp impegnato a calcolare il quantum di specificità sociale (abbigliamento, camminata, bagagli) contenuto in ogni corpo osservato mentre transita dalla povertà al quasi-benessere italico, in quella sorta di eterotopia foucaultiana che è la stazione ferroviaria, in THE CITY siamo immersi in uno status quo immobile, dove la frenesia del passo corto dei broker, raddoppiata dai serrati tagli di montaggio, produce la fissità visiva delle ruote d’auto in corsa. La m.d.p. segue con attenzione solo i pochi homeless, che punteggiano con la loro autonomia cromatica uno sfondo nero piatto, tutto al maschile. Guardando in camera, i broker si fanno spettatori di un non-spettacolo silenzioso, concedendosi anche un segno di vita. I documentari di Rupp rinunciano intelligentemente al voice over e si pongono sempre in ascolto visivo di una realtà entelechica capace di fare a meno del contrappunto fornito dalla banda sonora. 09:09:2011 |
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