
Siamo a Tangeri e Serge è un camionista francese che trasporta stoffe
in Marocco, affinchè siano trasformate in vestiti e riportate in Francia.
Serge ha una relazione con Sarah, che vive a Tangeri dove gestisce un
piccolo albergo insieme all'amico Said. I tre si incontrano tutte le volte
che Serge passa per Tangeri per scambiare le stoffe con i vestiti, ma
dalla morte della mamma di Sarah, la ragazza non vuole più saperne di
Serge che, disperato, cerca l'intermediazione di Said, promettendogli
in cambio un "passaggio" per l'Europa: infatti, il sogno di Said è quello
di andare via dal suo Paese per cercare lavoro e fortuna in Francia. Nel
frattempo Serge, pensando ormai di non poter riconquistare Sarah e non
avendo quindi più nulla da perdere, si fa coinvolgere nel traffico di
droga, acconsentendo a nasconderne una grossa quantità nel suo camion.
Una storia complessa e difficile da rendere, quella che André Téchiné
ci racconta nel suo ultimo film LONTANO. E di questa complessità risente
soprattutto la prima parte del racconto che, con il passare dei minuti,
diviene più fluido, anche grazie alla grande capacità di Téchiné di creare
tensioni e di giocare sulle atmosfere e sulla psicologia dei personaggi.
Il film è diviso in tre parti che rappresentano i tre giorni che Serge
passa a Tangeri prima del suo ritorno con il nuovo carico in Europa. In
questi tre giorni i tre protagonisti litigano e fanno pace continuamente
l'uno con l'altro, in una strano "balletto" emotivo che rende difficile
ogni possibile pronostico sul finale. Nel complesso, LONTANO è un film
ben strutturato che riesce a trattare argomenti difficili senza retorica
e senza cadere in facili semplificazioni. E questo è stato possibile grazie
alla scelta di Téchiné di "trasferire" tutte le vicende esterne all'interno
dei personaggi: non si parla del problema della droga in generale, ma
di come Serge vive la sua scelta di entrare nel traffico; come non si
parla direttamente del problema dell'immigrazione clandestina, ma del
desiderio di Said di andare in Europa. Molto interessante è anche il ruolo
che il regista ha voluto dare a una città come Tangeri, un luogo di frontiera
tra l'Africa e l'Europa, dove tante culture si incontrano e convivono
e dove si parlano ben 5 lingue diverse. A detta dello stesso Téchiné Tangeri
è un altro personaggio, alla pari di Serge di Sarah e di Said.
Voto: 27/30
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