
Che il soggetto di T3-RAISE OF THE MACHINE sia
firmato anche da James Cameron è chiaro fin dall’inizio, ed è il primo buon
motivo per andarsi a vedere il film. Il secondo motivo è lei, la terminatrix
Kristanna Loken. Il terzo è che, come già accadeva nel secondo episodio,
anche questo è capace di non prendersi troppo sul serio - basti pensare alla
sequenza in cui Arnold indossa gli occhiali da sole dello stripman. L’ultimo
motivo è il finale che, a sorpresa, risulta originale. Certo, la storia è
sostanzialmente sempre la stessa: questa volta Swarzy torna dal futuro per
difendere John Connor (interpretato da Nick Stahl, visti i guai giudiziari
di Edward Furlong) e (novità) la sua futura donna Kate Brewster (Claire
Danes) dalle grinfie del nuovo T-X Kristanna Loken, che aggiunge delle gran
curve al precedente cyborg T-100 interpretato da Robert Patrick. Sparita
Linda Hamilton (a proposito, su internet gira il finale alternativo di T2)
che già aveva dato filo da torcere al nostro “I’ll be back” Arnold nel primo
episodio, la presenza femminile “umana” è affidata alla Danes, che nella
pellicola oltre a compagna di John è figlia del “creatore” di SKYNET -
l’uomo che suo malgrado darà vita alla ribellione delle macchine: per nulla
battagliera, si stenta a credere che possa diventare una leader dei futuri
ribelli. Comunque, tolte le esplosioni, gli inseguimenti, i camaleontici
camuffamenti della T-X, e qualche “gap” nella sceneggiatura, rimane insomma
ancora della trama: niente a che vedere con l’ultimo MATRIX, ad esempio,
baraccone solamente caotico e fracassone.
Inevitabilmente segnato dalle vicende accadutegli dieci anni prima, John
Connor vive ora come un barbone: niente casa, carte di credito, cellulare,
nessun lavoro, la paranoia costante che la vicenda si ripeta: ma anche se
non esiste traccia della sua esistenza, il nuovo T-X, inviato dal futuro, è
comunque capace di rintracciarlo (vi ricordate:- Sara Connor?, beh, più o
meno qui avviene lo stesso). L’incubo ridiventa realtà, ma mano a mano che
la vicenda prosegue, si inizia a capire che lo scopo del T-800 "Swarzy",
questa volta, è forse diverso.
Spero che il finale possa mettere la parola fine alla serie, ma quando si
parla di paradossi temporali la parola fine non è mai d’obbligo: nessuno può
escludere che il nuovo T-X non se ne vada a scorazzare nel passato cercando
di uccidere il bisnonno di John Connor prima che concepisca la madre Sara,
in un prossimo prequel. Ma, a dire la verità, mi auguro fortemente di no.
Per i curiosi, il film uscirà solo il 19 settembre, qui sotto l’originale
finale (spoiler)
<SKYNET non è un sistema
computerizzato che è possibile spegnere con un interuttore, ma in pratica un
programma potentissimo, una sorta di virus, che in un attimo si estende a
tutti i computer della terra, rendendoli parte integrante di un unica rete
software. Il Giorno del Giudizio è inevitabile, le Macchine scatenano la
guerra nucleare. Il destino di John Connor e Kate non era quello di impedire
la distruzione del mondo, come abbiamo sempre pensato. Il T–800 non poteva
impedire l’Armageddon, doveva solo portare al sicuro John e Kate, farli
sopravvivere all’olocausto nucleare: John - come ci ha insegnato il primo
film, nel lontano 1984 - è colui che guiderà i ribelli contro SKYNET,
portandolo alla sconfitta. Il cerchio, forse, si è chiuso>
Sito ufficiale
Voto: 27/30
08.07.2003
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