“Non è pericoloso quello che non conosciamo ma quello di cui siamo certi
e che poi si rivela sbagliato” – Mark Twain
Effetto serra, riscaldamento globale, cataclismi atmosferici,
desertificazione, scioglimento dei ghiacciai, estinzione delle razze
animali, una nuova glaciazione alle porte. UNA SCOMODA VERITà
snocciola con ironia apocalissi prossime venture, accuse all’amministrazione
Bush e con il tipico ottimismo dell’american dream life e poca modestia
consiglia i modelli comportamentali a tutta l’umanità.
Le doti di oratore accattivante ed efficace di Al Gore sono indubbie e le
mette in mostra sin dall’esordio autoironico del film in cui si definisce
“ex futuro Presidente degli Stati Uniti”. Procede nel corso del documentario
con sorriso beffardo davanti ai grafici dai dati sconcertanti sullo stato
dell’atmosfera terrestre oppure giocando con questi come si farebbe in un
talk show televisivo davanti alle fotografie allegre della propria vita. Ci
vengono mostrati anche i momenti più privati e dolorosi della storia di Al
Gore, a dimostrazione di un uomo che non si perde d’animo, che crede che
tutto può ancora migliorare, che l’importante è diffondere l’informazione,
far conoscere la verità, anche se scomoda, e poi impegnarsi nel volerla
cambiare.
Magistralmente diretta, più dallo stesso Gore sul palcoscenico che non da
Guggenheim, è la sequenza in cui il politico si lascia trasportare da una
gru per tutta la lunghezza e l’altezza di uno schermo dove viene proiettata
la curva della quantità di anidride carbonica in atmosfera negli ultimi
centomila anni; raggiunte negli ultimi decenni vette mai verificatesi prima,
sia dalla curva della CO2 che da Gore in cima alla scala a
parecchi metri da terra, dice preoccupato che forse è proprio il momento di
scendere.
è probabilmente l’unico film
in cui si invita lo spettatore apertamente a consigliare ai propri amici di
vedere il film, un vero e proprio auto-messaggio pubblicitario all’interno
del documentario, naturalmente con la motivazione che si può fare qualcosa
per l’ambiente solo facendo circolare il più possibile l’informazione. Il
passaparola diventa quindi un suggerimento socialmente utile, eticamente
doveroso ed economicamente smaliziato e furbo.
Voto: 26/30
08:02:2007 |