Siamo negli anni '50 o '60 in qualche paese del nord
americano. La giovane Baby Doll viene portata in un manicomio dal padre che
intende farla lobotomizzare nel giro di cinque giorni dopo che la ragazza ha
incidentalmente ucciso la sorella più piccola. Mentre si trova rinchiusa,
per sfuggire al dolore e alla disperazione, si rifugia con l'immaginazione
in una realtà alternativa, una realtà alternativa che si arrotola su se
stessa come una serie di scatole cinesi. In questa realtà inizia a
pianificare la propria fuga insieme ad alcune sue compagna detenute. Per
riuscirvi dovranno rubare cinque oggetti. Ma hanno poco tempo perché Baby
Doll è designata ad essere sacrificata ad un misterioso personaggio, "il
giocatore"..
è necessario fare due
premesse, la prima è che se da un film volete introspezione, autorialità e
cose del genere non c'è nessun motivo per cui dovreste andare a vedere
questo film, che invece è cinema esplosivo, muscolare, quasi fascista direi
e assolutamente estetico. La seconda è che se siete maschi è forse meglio
che non ci andiate da soli con la vostra fidanzata.
Dopo aver affrontato la battaglia delle Termopili con 300 potremmo dire che
questo film è la versione femminile di una battaglia di resistenza del
medesimo genere, prova ne è il tasso di testosterone di questo film che è
veramente altissimo. Oltre la misura sopportabile quasi.
è praticamente l'anello
mancante fra il cinema e il videogioco, vera arte rappresentativa dei nostri
giorni e di quelli prossimi venturi. E parte da un concetto sempilcissimo.
Se la vita che vivi ti è insopportabile, usa l'immaginazione per andare
avanti. In questa visione dell'esistenza vi potete trovare i sognatori,
coloro che hanno dipendenza dalle droghe, coloro che cercano risultati
alternativi, chi comprende appieno il concetto di speranza nonché gli
stupidi e i poveri illusi. Bisogna però ricordare che la grande potenza
degli antichi, quelli che noi chiamiamo i profeti, poggiavano su questo il
loro potere, sull' immaginazione. Sapevano che era quella la chiave di
lettura della realtà, del presente, delle possibili implicazioni che il
futuro avrebbe avuto. Il potere dell'immaginazione è il centro argomentativo
della nuova pellicola di Zack Snyder. Si tratta di un film che unisce la
potenza dei muscoli e la bellezza del corpo al potere della mente come
chiave di fuga. Il che in qualche modo di questo film ne fa anche un film
carcerario. Ma ne fa anche una guida su come una ragazza costretta a
prostituirsi possa superare i drammatici momenti rifugiandosi nel profondo
della propria mente. Da questo punto di vista penso che sia un omaggio
dovuto alle ragazze che sono costrette ad una schiavitù del genere. Sarebbe
oltremodo corretto che i maschi ci leggessero anche questa chiave di
lettura. Il cast è poi stato scelto per agitare davvero strani desideri e la
protagonista Emily Browning è veramente conturbante. Fa anche un po' ridere
il fatto che per interpretare questo film siano state scelte attrici che
sono astri nascenti della loro generazione e fra queste spiccano, almeno per
fama Vanessa Hudghens (Blondie) star del musical seriale
High School e Jena Maolone
(Rocket) che altri non è se non la misteriosa sorella di Donnie Darko. Il
film infatti potrebbe anche essere visto come metafora del successo legato
allo spettacolo.
Chi non si occupa di cinema inoltre, dico di cinema dal punto
di vista tecnico, non si può non tenere conto della difficoltà di realizzare
alcune sequenza, e c'è n'è da dire che infondo è tutto green back. Fatelo
voi il green back e poi ne riparliamo. I movimenti di macchina non devono
avere solo una riuscita estetica, devono averla anche emozionale e poi tutti
questi movimenti bisogna metterli insieme e insieme bisogna farli stare.
Realizzare film di questo genere non è facile credetemi. Sono anche film in
cui il regista ha davvero un grosso peso immaginifico nella creazione dei
personaggi, degli spazi, degli ambienti e delle situazioni. In più non
nascondo che a me piacciono i film tamarri, non ci posso fare niente. La
questione parte dal concetto che per me il cinem è soprattutto la
sovrapposizione della fantasia alla realtà e che alla realtà ci arriva
tramite un nostro processo mentale. Come tutti le cose che poi hanno una
implicazione psicoanalitica, sono spesso film "leggeri" che ci rivelano
qualcosa di profondo su noi stessi. Un po' come le canzoni. Sono spesso le
canzonette quelle che smuovono qualche cosa di difficile da controllare.
Direi quindi che ho un problema con il genere femminile, un problema di
carattere rappresentativo.
Quando sono uscito dal cinema con una mia amica, chiaccherando del film che
avevamo appena visto ci alternavamo fra eccitazione e un normale cinismo
latino. Ma insomma, questo film è come un eccitantissimo volo sulle montagne
russe oppure è solo una stronzata? Forse è tutte e due le cose, però vi
troverei antipatici se non vi mettesse almeno di buon umore guardare un film
del genere.
Voto obbiettivo: 25/30
Voto del maschio che è in me: 28/30... in alcune scene anche 29.
08:05:2011 |