Sweeney Todd

Il diabolico barbiere di Fleet Street

di Tim Burton

con Johnny Depp, Helena Bonham Carter

di Gabriele Francioni

 

30 cum Laude

 

Excerpts (in attesa della recensione completa)

L’estratto da SWEENEY TODD mostrato in Sala Grande in occasione della Mostra del Cinema è di per sé sufficiente per confermare la variabile e multiforme continuità delle sue fonti d’ispirazione. Trattando gli sviluppi più recenti del suo cinema avevamo dimenticato di citare la passione per il musical, che dopo essersi palesata in N.B.C., THE CORPSE BRIDE e CHOCOLATE FACTORY, qui costituisce l’essenza del film: un horror-musical a 360 gradi.

Depp e Bonham-Carter, nella breve scena immersa in un cupo, magistrale color seppia e piena, qui sì, di atmosfere gothic, prima dialogano sull’elemento cardine del film (la vendetta per l’ingiustizia subita dal barbiere Todd, accusato e imprigionato senza motivo), quindi si lanciano in un fantastico duetto cantato, che in breve diventa a solo di Depp, già cantante in CRY BABY, mentre per la moglie di Burton si tratta di un esordio assoluto.

Immerso in una lugubre soffitta, il protagonista impugna una coppia di rasoi, immediatamente identificati come fratelli delle mani di forbice, e a loro chiede di partecipare alla vendetta: non si era mai vista, ma in Burton queste invenzioni sono consuetudine, una preghiera cantata a dei rasoi!

Stupefacente e, subito dopo, sorprendentemente citazionista: lo zoom all’indietro, che grazie a un effetto della computer graphic ci fa uscire dal lucernaio posto sul tetto, è del tutto simile agli analoghi movimenti a entrare e uscire dagli appartamentini bohémienne di MOULIN ROUGE, in particolar modo all’inizio di quel film.

Nessun altro regista riuscirebbe a convincere i propri produttori a far uscire il giorno di Natale un “horror” su un barbiere che si trasforma in serial-killer, con moglie cuoca intenta a preparare cannibaliche torte ripiene di carne umana…

 

Nessun altro regista sarebbe in grado di affrontare una serie consecutiva di remake (WILLY WONKA dopo PLANET OF THE APES e, volendo, questo stesso SWEENEY, preceduto da una versione cinematografica del 1936 e due recenti riduzioni televisive) o adattamenti da musical (come in questo caso: “Sweeney Todd, the Demon Barber of Fleet Street”, lo spettacolo musicato nel 1979 da Stephen Sondheim) che avrebbe annullato le capacità espressive e l’inventiva di chiunque.

Non la sua, elastica, plastica, polimorfa, in grado di possedere ogni materia e piegarla ai desideri del suo genio.

 

Nessun altro regista sarebbe capace di piegare, ancora, un Sacha Baron Cohen ad esigenze artistiche precise destinate a relegarlo in un ruolo non da (debordante) protagonista.

 

Ogni cosa, ogni attore, ogni soggetto in mano a Burton diventa plastilina, pongo per infinite ri-creazioni fantastiche.

 

08:09:2007

Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street
Regia: Tim Burton
Stati Uniti 2007, 117'
DUI: 22 febbraio 2008
Genere: Drammatico, Musicale