STILL LIFE

di Jia Zhang-Ke

Con Sanming Han, Wang Hong-wei

63ma mostra del cinema di venezia

leone d'oro per il miglior film

di Daniela MASE

Premiato a sorpresa con il Leone d’oro, Still Life di Jia Zhan-ke narra la storia parallela di Han Sanming, minatore, e Shen Hong, infermiera, che ritornano nel piccolo villaggio di Fengjie, per ritrovare rispettivamente, la figlia e il marito, scomparsi da anni.
Ciò che resta del villaggio, ormai sommerso dall’acqua e da una nostalgia profonda, è un profilo sbiadito e fantasma. Sulle macerie di tanto passato e tanti ricordi si costruisce la diga delle Tre Gole, simbolo imponente di una modernità che la Cina vuole a tutti i costi affermare, anche a danno di una tradizione secolare e solenne.
Quello del regista sembra l’ultimo canto d’amore per un paesaggio che, inesorabilmente, cambia col cambiare dei tempi, sacrificato sull’altare di un progresso considerato inevitabile.
Lo svilupparsi della storia procede asciutto ed essenziale, a tratti ricordando la lezione dei grandi maestri del neorealismo italiano, ma allo stesso tempo convive dialetticamente con inserti surreali e fantastici che tanto raccontano di una terra, nonostante tutto, misteriosa e leggendaria.
La "still life" del titolo (traducibile come natura morta ma anche come oggetto immobile) è la vita semplice degli oggetti della quotidianità, le sigarette, il liquore, il tè, le caramelle, che scandiscono i quattro capitoli il film. Ad essere riscattata in un tempo di modernità ineluttabile è la poesia delle piccole cose, di banali semplici oggetti che segnano il passare dei tempi ma che rimangono immutabili, immobili appunto, a ricordare ancora e comunque il tempo del passato.
 

Voto: 28/30

29:03:2007

Sanxia haoren
Regia: Zhang Ke Jia
Cina/Hong Kong 2006, 108'
DUI: 23 marzo 2007
Genere: Drammatico