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Cahit è un quarantenne turco naturalizzato
tedesco, depresso e alcolizzato, e alla vita ha deciso di non chiedere più
nulla se non abbondanti scorte di Beck’s in lattina e qualche riga di coca.
In una delle mille notti uguali, consumate nell’ennesimo squallido bar da
cui è stato cacciato per un insopprimibile istinto alla rissa, va a
schiantarsi con l’auto contro ad un muro, un gesto che assomiglia ad un
tentativo di suicidio e forse non lo è dal momento che la morte gli è
indifferente almeno quanto la vita. Nell’ospedale psichiatrico dove si
ritrova suo malgrado a render conto del suo gesto incontra Sibel. Anche lei
è turca, anche lei ha tentato il suicidio tagliandosi le vene dei polsi.
Stretta nella morsa dell’opprimente tutela del padre e del fratello la sola
via di fuga della ragazza è sposarsi per sottrarsi al giogo della tradizione
che la vorrebbe figlia e moglie sottomessa: Sibel è troppo bella ed ha
troppa fame di vita e di sesso per fare la brava ragazza musulmana. Così
come un ciclone chiede a Cahit di sposarla. Lui rifiuta, lei frantuma la
bottiglia di birra che stanno bevendo assieme e si taglia di nuovo le vene.
Di fronte alla disperata determinazione di Sibel e poiché nulla ha da
perdere l’uomo cede, accetta l’assurda richiesta e le condizioni dettate
dalla ragazza: andranno a vivere assieme ed ognuno di essi continuerà la sua
vita e sarà libero di vivere le proprie relazioni sessuali. Ma a poco a poco
la convivenza si trasforma in un legame che cresce senza che neppure essi ne
siano consapevoli, e proprio nel momento in cui ogni resistenza sta per
essere abbandonata una banale lite tra l’uomo e uno dei tanti amanti
occasionali di Sibel si trasforma in tragedia. Cahit finisce in carcere con
l’accusa di omicidio, Sibel disperata e decisa a non tornare più indietro si
trasferisce ad Istanbul dalla cugina. Accetta un umile lavoro da cameriera
d’albergo, di notte si perde per le vie di una città che nulla conserva del
fascino iconografico della porta d’oriente, che mostra il volto della
modernità nel suo ingorgo di macchine e locali ma che fatica a concedere ad
una donna libertà di parola e di atteggiamento. La ragazza vuole solo
conservare il suo amore puro. Scrive struggenti lettere a colui che solo ora
sente essere diventato suo marito, si ingolfa in abiti deformi e taglia i
capelli per camuffare quell’avvenenza che nei locali di Amburgo le offriva
con facilità un amante diverso per ogni notte, viene stuprata e picchiata a
sangue da tre balordi volontariamente provocati e lasciata rantolante in
mezzo ad una strada. Cahit esce di prigione e parte per Istanbul deciso a
trovarla, ma dopo quella notte in cui ha rischiato la vita Sibel si è
piegata. Ha un compagno, una bambina, ma quell’amore inspiegabile e immenso
non si è mai spento. I due si ritrovano, nudi, in una stanza d’albergo dove
finalmente consumano il loro matrimonio ma la vita ha deciso per loro che
non c’è spazio per un futuro assieme. Voto: 26/30 08:11:2004 |
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