
Tormentato dalla sua vita da supereroe,
Peter Parker è tanto distratto e goffo nei panni reali quanto stra-ordinario
in quelli di uomo ragno: e mentre ha deciso di svestire la sua seconda
identità per concentrarsi sull’amore della sua vita, lo scienziato Otto
Octavius si trasforma, per un esperimento andato a male, nel folle Doctor
Octopus; e Spider-man torna in azione… Affrontando il seguito di un film di
successo, Raimi matura la derivazione fumettara della sua operazione
cinematografica senza sterili eccessi formali alla Hulk: da una parte, così,
rispetta i personaggi e le situazioni originarie mentre dall’altra sa
innervare di dolenti pulsioni umane – malinconia, solitudine, nostalgia –
una New York assolutamente irreale pur nei suoi momenti più realistici e
abitata da personaggi che di comune hanno soltanto l’apparenza. Col passare
del tempo, si potrebbe avvertire un certo non so che di fatica
nell’ingranaggio narrativo, ma la consueta ironia e l’abilità del regista
(la scena più bella e incisiva in assoluto è il totalino felicemente
prolungato dell’Uomo ragno in ascensore insieme a un comune mortale) volano
ad alti livelli; peccato che, come per il primo episodio, gli effetti
speciali esibiscano troppo fieramente la loro natura di artificio e si
inseriscano con non troppa convinzione nel tessuto grafico del film. Assai
apprezzabili i titoli di testa disegnati da Alex Ross (l’autore di Marvels)
che riassumono il primo film e gustosissimo il cammeo dell’amico Campbell
come inflessibile maschera del teatro.
Voto: 28/30
24.09.2004 |