sorelle mai

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Da qualche anno, Marco Bellocchio ospita degli studenti a casa sua a Bobbio (PC) per degli stage, nel corso dei quali gira dei film “famigliari” (con e sulla sua famiglia). Nel 2006, Bellocchio aveva già montato questi materiali “in progress”, e ne era uscito il film Sorelle.

Ora viene presentata una nuova versione, arricchita di nuovi materiali (girati nel 2007 e nel 2008). Difficile riassumere un filo narrativo: si tratta pur sempre di materiale girato in momenti diversi, e dunque rimane sostanzialmente un film a episodi…

Ciò che, al di là di questo, rimane, è comunque chiaro - o meglio, è chiaramente oscuro. Oscuro come sono sempre stati i film “normali” di Bellocchio, sempre pronti a puntare il dito su quell’istituzione dolce e tremenda che è la Famiglia. Stavolta però Bellocchio prende la cosa di petto, scavando direttamente nella sua famiglia, e con i suoi famigliari come attori (del resto, l’episodio 2007 con Alba Rohrwacher consiste proprio in questo portare allo scoperto in prima persona le proprie magagne). Anche stavolta, la famiglia per Bellocchio è quel grumo appiccicaticcio da cui non ci si può staccare, ma al quale non si può nemmeno “davvero” appartenere. E questo grumo appiccicaticcio, con i suoi piccoli rituali e le sue minuscole isterie, Bellocchio lo restituisce come al solito in virtù di regia, coi suoi controluce, i suoi fuorifuoco, le sue atmosfere torbide a cui nemmeno il digitale fa perdere consistenza e vigore.

Rimane impresso soprattutto il finale, quell’inabissamento di Gianni Schicchi (leggendaria presenza fissa bellocchiana) che lascia a tutta la famiglia un urlo in gola che non riesce a liberarsi (altra perfetta possibile definizione dei film di Bellocchio, non meno dei “pugni in tasca”…). E chi conosce i film di Bellocchio sa quanto il pittoresco Schicchi “sia” Bobbio… Che finalmente il regista piacentino con questa sparizione si sia liberato dell’ingombrante alveo famigliare?

11:09:2010