FRATELLI PER LA PELLE

STUCK ON YOU
di Bobby e Peter Farrelly
Con: Matt Damon, Greg Kinnear

di Riccardo FASSONE


Da sempre capaci di tenersi lontani da certi luoghi comuni della commedia giovanilistica/collegiale americana, i fratelli Farrelly hanno sviluppato nel corso degli anni '90 una cifra stilistica del tutto personale che, pur nutrendosi in buona parte di cinismo ed irriverenza, ha saputo sfruttare a proprio favore i canoni del cinema mainstream, permettendo al duo di mantenere una discreta autonomia anche a fronte di investimenti piuttosto consistenti da parte delle major. Questo FRATELLI PER LA PELLE (STUCK ON YOU il titolo originale) ha sorprendentemente goduto di un successo piuttosto limitato in patria e praticamente nullo all'estero; ciononostante, il nuovo lavoro dei fratelli Farrelly risulta essere un buon film, capace di introdurre elementi inediti nel classico canovaccio di “commedia di formazione” tanto caro ai registi. L'intreccio è coerente con quanto scritto dai Farrelly in passato e vede una coppia di gemelli siamesi (Matt Damon e Greg Kinnear) partire alla volta di Hollywood per assecondare le aspirazioni attoriali di uno dei due, salvo scontrarsi con le limitazioni imposte dalla propria condizione. Se il tema del viaggio, già affrontato in quasi tutte le opere dei registi, si configura ormai come solido topos del cinema del duo, il lavoro di analisi svolto sui personaggi in FRATELLI PER LA PELLE appare essere più approfondito che in passato, quasi che la condizione anomala di cui sono vittime Walt e Bob portasse in sé la necessità di indagare la singolarità, l'unicità, dei due caratteri, nel tentativo di non cadere in una stilizzazione macchiettistica. è chiaro che l'interesse nei confronti delle diversità non è una novità per i Farrelly (si pensi a Warren, fratello ritardato di Mary in TUTTI PAZZI PER MARY, o al bambino cieco di SCEMO E PIù SCEMO), ma lo sguardo irriverente e tutto sommato scanzonato che i due avevano sempre riservato a personaggi di questo tipo, si trasforma in FRATELLI PER LA PELLE in un'analisi lucida delle interazioni tra l' “anomalo” ed il “normale”. Se, infatti, nella cittadina da cui provengono, Walt e Bob sono considerati in tutto e per tutto normali, l'arrivo ad Hollywood costituirà un momento traumatico (superato, è ovvio, con le soluzioni iperboliche della commedia), che costringerà la coppia a riflettere sulla propria effettiva inettitudine rispetto ad alcuni aspetti della vita sociale ed affettiva. Il film è godibile, alcuni momenti sono degni della migliore comicità surreale dei Farrelly, ma ai registi non si perdona una certa timidezza nel trattare il tema dell'handicap fisico, che si traduce in un lieto fine stiracchiato, che smentisce il tono ironico adottato da Damon e Kinnear nell'interpretare i propri personaggi, riconducendoli ad una “normalità” forzata che, se non altro, avrebbe meritato una riflessione più approfondita. Buona, come sempre, la colonna sonora, ed eccellente, come già detto, l'interpretazione degli attori; delude l'incapacità dei Farrelly di portare il proprio originale ragionamento a conseguenze coerenti e l'adesione, in certi frangenti, ad un politically correct un po' borioso fa davvero storcere il naso.
 

Voto: 25/30

26.06.2004

 


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