sogni e delitti

di Woddy Allen

con Colin Farrell, Ewan McGregor

di Chiara ARMENTANO

 

26/30

 

Se già Match Point aveva segnato una netta cesura nella prolifica produzione alleniana, con Cassandra’s Dream la nuova fase creativa del cineasta newyorkese sembra sedimentarsi e mostrare un andamento preciso. Da sempre impegnato nella costruzione di ritratti definiti, situazioni di psicosi in perenne evoluzione e dialoghi serrati intenti a scardinare nevrosi universali, meglio se legate alla coppia come nucleo malsano, la parabola artistica del regista subisce ora un’inversione di rotta andando verso l’alleggerimento psicologico dei caratteri e un progressivo incupirsi di trama e atmosfere. La storia dei due “fratelli-morte”, Ian (Ewan McGregor) e Terry (Colin Farrell), incapaci di gettarsi alle spalle un delitto azzardato ma ai loro occhi necessario, porta ancora il marchio della location londinese che qui (come nel primo della nuova serie) dona alla storia un alone di risonante a tratti pretestuoso europeismo.
La classica commedia di gag e sofisticatezze psicanalitiche si compone ora di una progressione drammatica alquanto semplice e lineare, a tratti atrocemente prevedibile, dove Match Point aveva avuto se non altro il merito di mantenere un alto livello di attenzione sino al colpo di scena finale. Non mancano i momenti di ilarità e puro godimento comico ma a riempire le immagini è più il pesante fardello di fatalità, inutilità di sfuggire a passioni umane e alla coscienza colpevole delle proprie azioni, dando vita a un film sostanzialmente pessimista e scuro.
Terry è l’anello debole della coalizione: meccanico con gravi problemi di gioco e alcol, non riesce a sfuggire ai fantasmi del reato commesso minacciando prima il suicidio, poi di spiattellare tutto alla polizia smascherando anche il fratello. Ed è qui che intervengono gli istinti universali dove i laidi death brothers divengono i biblici Caino e Abele pronti a ignorare il legame di sangue, unico (e fallace) garante di fedeltà terrena, per pura sopravvivenza. Il trittico di Allen conferma un passaggio forse necessario alla sua opera in favore di una rappresentazione visionaria di delitto e destino sempre intrecciati, legati da un vincolo di necessità ancestrale, anche se è difficile negare i chiari sintomi di stanchezza e ripetitività che Cassandra’s Dream reca in sé.
Ottimi i protagonisti maschili, McGregor, Farrell e lo spietato committente dell’omicidio, il buon vecchio zio Howard (Tom Wilkinson), quintessenza del maligno, che in Michael Clayton di Gilroy era stato avvocato redento e gambizzato.
Lasciando perdere questioni di impegno intellettuale o bellezza estetica, unico dato registrabile è che il buon vecchio Woody ha cambiato definitivamente maschera e a noi spettatori non rimane che accettarla per quello che è.

 

05:09:2007

 

Tutte le recensioni di Venezia  2007

Cassandra's Dream
Regia: Woody Allen
Gran Bretagna/Stati Uniti 2006, 108'
DUI: 01 febbraio 2008
Commedia