Caroline (Hudson), un’assistente sociale, si reca in una vecchia casa di New
Orleans per aiutare il signor Devereaux (Hurt), un anziano colpito da ictus
che vive con la scorbutica moglie (Rowlands). Esplorando la casa contro la
volontà della signora, Caroline trova libri e altri oggetti utili per
pratiche di magia nera. Pretendendo spiegazioni, verrà informata dei riti
svolti molti anni prima da una coppia di domestici, la cui presenza sembra a
volte farsi ancora sentire.
Softley, che già si era confrontato con le pagine di Henry James nel non
entusiasmante LE ALI DELL’AMORE, firma una sorta di Giro di vite in chiave
voodoo; il suo stile è ancora convenzionale (compresi i modaioli movimenti
di macchina aiutati dal digitale, inevitabile sciagura del nostro tempo
cinematografico), ma stavolta ha il merito di tenersi saldamente entro i
binari del genere, senza nemmeno azzardare guizzi d’autore, lasciando i
meriti maggiori di questa pellicola che parte incerta per poi prendere
sempre più consistenza ad una bella fotografia “umida” di Daniel Mindel, una
sceneggiatura (di Ehren Kruger) che si concede perdonabili forzature ma che
poi regala un finale sfizioso, e ad un quartetto d’attori piuttosto
affiatato: i veterani Hurt e Rowlands si prestano con umiltà, Hudson non
commette sbavature. E quando poi il racconto si impenna, anche Softley
prende confidenza e mette a segno un paio di momenti sufficientemente
spaventosi.
Non è THE OTHERS né tanto meno ANGEL HEART, ma un buon thriller-horror
decisamente al di sopra della media stagionale.
Voto: 27/30
18:08:2005 |