simon konianski di Micha Wald
con Jonathan Zaccaï,
Nassim Ben Abdeloumen |
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23/30
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Sono colto da un insolito antisemitismo cinematografico ma questo Simon Konianski non mi è piaciuto; gratuito e rappezzato; superficiale e presuntuoso come certe opere prime; zeppo di scappatoie usurate (…quelle musichette); I fatterelli della comunità ebraica poi sono sempre poco interessanti e ancor di più in questo film sociale camuffato da commedia etnica; e allora ubbidisco a Matt Groening: “come scrivere una recensione se non hai niente da dire: A) racconta la trama. B) scrivi malignità gratuite C) parla di te stesso”. Scelgo A. Simon torna a vivere dal padre lasciandosi dietro un amore fallito e un figlio; è un perditempo sull’orlo della depressione; Il padre, caparbio, sopravvissuto ai campi, non tollera l’invasione e fa di tutto per spronare il figlio a una vita onorevole;
Ci sono due mondi che si scontrano; uno lontano, ingombrante,
irrimediabilmente traumatizzato; l’altro quotidiano, precario e palpabile;
Simon è un ebreo disubbidiente, filo-palestinese, in conflitto coi ferventi
frequentatori della casa paterna;
Il 21nesimo secolo diluisce il ricordo della Shoa, (morti tutti i superstiti sarà facile mettere in atto certi revisionismi); è innanzitutto il desiderio di essere normale che allontana fatalmente Simon dal suo vecchio; Se non fosse che il vecchio muore… e per onorare le sue ultime volontà, Simon partirà per un viaggio in macchina verso l’Ukraina che darà senso a quei racconti logori e riallaccerà, seppur tardivamente, i rapporti con il padre (assicurando continuità alla memoria). Filmetto d’essai da serata sottotono; tipo il giovedì.
07:05:2010 |
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simon konianski Belgio 2009, 100'
DUI: 09
aprile 2010 |
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