
Dedicato al
figlio Matteo, il film segna il ritorno alla regia di Stefano Rulli,
sceneggiatore di successi come La
meglio gioventù e Mary per
sempre. A trent'anni dal documentario collettivo
Matti da slegare diretto
assieme a Silvano Agosti, Sandro Petraglia e Marco Bellocchio, il regista
torna a raccontare, attraverso le immagini, storie di silenzi e diversità.
Questa volta però la pellicola coinvolge lo stesso Rulli, il figlio Matteo e
la moglie Clara Sereni.
“C'è voluto un lungo viaggio - ricorda Rulli - per poter accettare di
portare sullo schermo me stesso, Clara e mio figlio Matteo”. Questa volta
infatti il bisogno di comunicare, i gesti, gli sguardi erano quelli del
figlio Matteo.
Come racconta Rulli in un’intervista su ‘La Repubblica’: “Matteo non ha mai
avuto un rapporto con il mio lavoro, ha sempre evitato un contatto.
Stavolta, vedendomi girare è stato lui a chiedermi di entrare in campo, lo
ha fatto con il suo linguaggio, mi ha chiesto se stavolta poteva esserci
anche lui, magari ridendo, e lui ha riso e io ero lì a mettere tutto in
gioco, lasciando che restasse un gioco per tutti”.
La pellicola, nata dopo tre anni di riprese e 50 ore di girato, è il
racconto di una ‘piccola utopia concreta’: la ‘Città del sole’, una
fondazione che opera nel campo della disabilità mentale attraverso un
agriturismo vicino Perugia. Una ‘country house’ in grado di accogliere per
le vacanze persone con varie forme di disabilità e le loro famiglie. Un
luogo che si presta a essere la naturale scenografia di un' esperienza
familiare e personale prima ancora che cinematografica.
La ‘complicità’ della camera digitale le cui dimensioni hanno aiutato
l'incontro con i protagonisti, “ha consentito – prosegue il regista sul
quotidiano – di entrare con discrezione nel loro mondo, che è lo stesso di
Matteo.
Così è nata l'idea di Un silenzio
particolare, invocato da Matteo in una notte di crisi, come una sorte
di diario di una famiglia diversa, un piccolo racconto tratto dall'interno.
Un racconto in cui le parole non sono più importanti degli sguardi.
Un racconto che
inizia con gli occhi azzurri di un bambino in un filmino sgranato.
Voto: 30/30
03:09:2004
Tutte le
recensioni di Venezia 2004 |