Martedì 16 settembre
abbiamo avuto l’onore di partecipare alla conferenza stampa di presentazione
del film di Jon Avnet Sfida senza
regole. Alle domande della stampa hanno risposto Robert De Niro (con
un’espressione costantemente beffarda come di chi si diverte a prenderci in
giro un po’ tutti) e Al Pacino (più loquace e più serio anche se con grandi
sprazzi d’humor).
Di seguito trovate un estratto dell’intervista alla stampa di Al Pacino e
Robert De Niro.
Mister Pacino, Mister De Niro, quanto è difficile, anche per due leggende
come voi, trovare un buono script a Hollywood?
Pacino: A dire il vero è sempre difficile trovare delle sceneggiature
valide. Io e Bob abbiamo cercato da sempre un buono script su cui lavorare
insieme. Vero Bob? (ride). Trovare buone sceneggiature comunque è davvero
molto difficile, ma lo è sempre stato, non è una novità. Non so perché ma ci
sono momenti in cui ci sono buone ondate di sceneggiature che arrivano tutte
insieme e dunque è a quel punto che bisogna saperle cogliere.
De Niro: Prima di arrivare qui io e Al avevamo provato più e più
volte a cercare un buono script che ci permettesse di lavorare insieme. Ma
abbiamo dovuto aspettare fino a qui. Speriamo di ripetere la cosa senza
dover attendere altri 13 anni (da “Heat-la sfida”).
Signor De Niro, abbiamo
letto che lei si è informato per poter votare in Italia, più precisamente
nel suo paese d’origine: è vero o è una notizia falsa?
De Niro (ride di gusto): Cosa?! No, sinceramente è falso. Non ho mai
fatto questa richiesta. Non mi intendo di politica locale e onestamente...
nemmeno ci tengo!
Abbiamo letto che in realtà state già lavorando ad un altro progetto
insieme. Si tratterebbe di un film in cui interpretate addirittura la parte
di due sorelle... anche questo è falso?
De Niro: Certo! Questa cosa l’ho detta io in Inghilterra ma andiamo,
era solo una battuta!

Signor Pacino, dal Padrino
ad oggi la sua carriera è costellata di personaggi chiaro/scuri, buoni e
cattivi allo stesso tempo, come anche in
Sfida senza regole. Quanto
l’hanno influenzata i suoi personaggi? E quanto lei ha influenzato loro?
Pacino: Forse molto più di quanto vorrei sapere! Mi piace comunque
questa definizione di chiaro/scuro: trovo che questo dualismo sia
estremamente interessante nei personaggi che interpreto. Diciamo che forse
nella mia vita privata c’è più la parte chiara, nei miei film quella più
scura.
Si dice che gli attori
quando si incontrano imparano gli uni dagli altri. Questo è successo anche
tra voi? E se sì cosa avete imparato uno dall’altro? Prima del film per voi
c’è stato più il piacere dell’incontro o la paura del confronto?
Pacino: Per me in assoluto ha sempre prevalso il piacere di lavorare
con Bob anche perché Robert è una persona estremamente sensibile e generosa
verso gli altri attori e questo può dirlo chiunque abbia lavorato con lui.
Forse quando eravamo più giovani ci siamo trovati in situazioni più
competitive e quindi questo magari ha comportato un allontanamento fra noi
che però, nel corso degli anni, è stato annullato sempre di più fino ad
arrivare ad oggi in cui per me è solo un estremo piacere lavorare con lui.
De Niro: Io ho grande rispetto e stima nei confronti di Al. C’è stato
un periodo lontano in cui comunque ci vedevamo, chiacchieravamo, ci
scambiavamo opinioni che magari erano differenti e ognuno rimaneva convinto
delle sue. Entrambi forse per un certo periodo siamo stati attratti da cose
diverse. Devo dire però che nel vedere la reazione del pubblico a trovarci
insieme in questo film penso che mi sarebbe piaciuto aver lavorato prima con
Al Pacino. Mi dispiaccio per questo, forse avrei dovuto essere più
pro-attivo per fare qualcosa insieme. Ciò non toglie che questo può avvenire
anche adesso, nel futuro.
Mister De Niro, visto che state andando dal sindaco, lo sa che è cambiato
di recente vero?
De Niro (ride): Lo so, che è cambiato lo so. Anche se io penso che
Veltroni sia stato fantastico.

C’è stato un momento in
cui avete pensato di invertire i vostri ruoli nel film?
Pacino: Quando ti assegnano un personaggio alla fine pensi solo al
tuo ruolo. In realtà non ci abbiamo mai pensato, anche perché quando mi
hanno fatto la proposta mi hanno detto esplicitamente “ti vorremmo per
questo ruolo”.
De Niro: è strano...
Magari se Jon avesse incontrato Al prima di me e avessero loro deciso di
realizzare questo film, è molto probabile che a me sarebbe toccato l’altro
ruolo, quello di Al. è
interessante, perché queste cose a volte succedono proprio così...
Due attori che come voi
hanno già raggiunto il massimo, diciamo l’immortalità cinematografica, che
rapporto hanno ancora con il proprio lavoro?
Pacino: Noi come attori siamo sempre alla ricerca di un ruolo. Io per
altro sono un attore di teatro e ogni volta che posso mi piace tornare sul
palcoscenico, per me è una specie di risorsa alla quale vado ad attingere.
Un attore va sempre alla ricerca di ruoli sperando che a volte siano loro a
trovare te, ad essere offerti a te. Da tre anni poi io sto lavorando ad un
progetto mio, perciò questo film con Bob è stata una specie di parentesi, di
pausa da questo mio lavoro “privato”. Però mi piace proprio l’idea di
lavorare nel cinema, di riuscire a mettere insieme tutte queste cose, il
teatro, il cinema, i miei progetti... mamma mia quanto parlo... devo
candidarmi alla carica di sindaco... posso ritirare tutto quello che ho
detto?
De Niro: Tocca a me? Quale era la domanda? (ride). Quello che mi
piace di più è, così come fa Al, sviluppare dei progetti, maturarli, farli
crescere, avere delle idee che magari aggiusti con il passare del tempo,
possibilmente insieme ai registi con cui stai lavorando. Mi piace operare
così... anzi, guardandomi indietro avrei voluto lavorare di più in questo
modo, fare cose più ponderate, anche perché prima che te ne rendi conto il
futuro arriva e quando arriva devi farti trovare pronto.
16:09:2008
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