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would you have sex with an arab? di Yolande Zauberman documentario |
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25/30
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Spesso capita di scegliere un film dal titolo.E devo ammettere che il titolo di questo film non mi attirava. Ma mi sono ritrovata in sala, felice di deludere il mio pregiudizio iniziale. Il titolo del film è la domanda che la regista pone nella notte di Tel-Aviv a ragazzi e ragazze ebree. Ad Israele una persona su cinque è araba. Ed è incisivo come gli intervistati rimangono alibiti dalla domanda nella sucessiva ricerca di una risposta a cui la maggior parte non aveva mai pensato. Chi risponde con un no deciso, chi con la domanda viene messo di fronte al proprio razzismo o alla rabbia. E chi invece ci aveva non solo pensato ma sperimentato una relazione con loro, gli altri, i nemici. Per l'idealismo di unire due popoli in una notte di passione, per trasgredire. E per amore. Da un punto di vista esterno le loro risposte possono risultare spiazzanti ma nei loro volti c'è l'espressione di chi dice "è cosi! è la normalità. Non potrebbe essere altrimenti." Volti sbigottiti, innamorati, riflessivi e arrabbiati nella notte. Illuminati dalle luci dei locali o dalla torcia che la regista punta su di loro, risaltandone la reazione. Li incontra, li segue, li reincontra dando spazio al tempo della riflessione che porta a vedere la contrazione di quella che fino ad un momento prima pareva normalità. "E tu? Tu faresti sesso con un ebrea o ebreo?" Il quesito viene posto anche alla controparte che risponde diversamente in maniera positiva. Attraverso questa domanda e all'intimità della notte si dipana sullo spettatore il cuore della situazione attraverso il più intimo e nudo degli argomenti: l'unione di due corpi. Metafora di una situazione politica che forse ci sembra umanamente più comprensibile, uscendo dalla sala.
07:09:2011 |
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