
Ormai quando andiamo a vedere una commedia
americana, non possiamo cero aspettarci qualcosa di originale, al massimo
può provocarci delle risate isteriche causate da situazioni idiote e qualche
effetto speciale per giustificare i milioni di dollari spesi. Se ciò accade
allora potremo considerarci soddisfatti. Un po’ quello che si aspettano le
moltitudini di spettatori che sono andati a vedere
Natale sul Nilo, facendolo
diventare il film più visto dell’anno. Più o meno quello che è successo a
Una settimana Da dio, che
appena uscito ha già scalzato dalla top ten del box office italiano il tanto
atteso Matrix Reloaded.
La storia, completamente irreale, gioca su una domanda che potrebbe anche
incuriosire un pubblico più acculturato: cosa faresti se tu fossi dio?
Diventare Dio per una settimana è proprio ciò che accade a Bruce Nolan (Jim
Carrey), una specie di Brosio (vi ricordate il giornalista del TG4 che
aspettava giorno e notte, sotto il sole cocente e la pioggia tagliante,
qualche notizia fuori dal tribunale di Milano per i processi di Tangentopoli
e che poi è finito a Quelli che il calcio...?) americano, un reporter
televisivo di una tv locale della cittadina di Buffalo che sogna di
diventare un importante Anchorman. Dopo una giornata in cui gli succede ogni
sventura, Bruce se la prende con Dio in persona, il quale (interpretato da
un sempre ottimo Morgan Freeman) decide di prendersi una vacanza e di
lasciare nelle mani dell’impreparato e imbranato Bruce le redini del mondo.
Su questa situazione paradossale gli autori del film costruiscono una serie
di gag divertenti, che giocano sulla sorpresa provocata dall’improvvisa
comparsa dell’assurdo, come quando Bruce per farsi rispettare da un gruppo
di brutti ceffi decide di far uscire dal sedere di uno di loro una
scimmietta. Oppure quando decide che il suo cane non deve più fare i bisogni
per strada, e lo stesso allora li deietta con aplomb britannico nel
bagno di casa leggendo il giornale.
Come spesso accade con questo genere girato da produzione americana, poco
importa come procede la storia, importante è la riuscita degli schetch.
Jim Carrey si conferma un dio in questo senso, tanto che ricorda il miglior
Jerry Lewis, peccato che non gli sia mai riuscito di fare il salto di
qualità in film più seri. A parte
The Truman Show in cui è risultato convincente,
Man on the moon e
The Majestic sono risultati
dei fiaschi.
Jennifer Aniston, che interpreta la fidanzata alla quale Bruce aumenterà di
una misura il seno, fa la sua parte senza eccellere, come al solito il suo
ruolo si esaurisce nell’interpretare la ragazza carina della porta accanto
da sposare, e anche qui attende il matrimonio dopo anni di convivenza con
Bruce. Da schianto invece Catherine Bell (in Italia la conosciamo come
protagonista del telefilm J.A.G. Avvocati in Divisa, dove veste i panni di
una affascinante soldatessa), per certi versi assomigliante ad Audrey
Hepburn, ma molto più sexy, una giornalista collega di Bruce che creerà
qualche problema al rapporto che questi ha con la sua ragazza.Alla fine del
film chi è venuto per ridere ha passato la serata, chi si aspettava la
commedia intelligente su un tema a sfondo teologico è un povero illuso.
Link Ufficiale:
http://www.brucealmighty.com/
Sito Italiano :
http://www.buenavista.it
Voto:22/30
23.06.2003
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