Nella costiera amalfitana degli anni ’30, in un’Italia paesana colonizzata
dal turismo chic d’oltreoceano, il matrimonio di due giovani, Robert (Mark
Umberts) e Meg Windermere (Scarlett Johansson), è messo in pericolo da una
presunta relazione del primo con la signora Erlynne (Helen Hunt), una
spregiudicata e fascinosa donna di mezza età disposta a tutto pur di
procacciarsi una rendita. Il tutto è complicato dall’interesse del viscido
Lord Darlington (Stephen Campbell Moore), amico di Robert, per la signora
Windermere, e da quello dell’ingenuo ma sincero Lord “Tuppy” (Tom Wilkinson)
per la signora Erlynne. Proprio quando i pettegolezzi dell’alta nobiltà,
guidati dalla contessa Lucchino (Milena Vukotic), sembrano avere compromesso
definitivamente la situazione, il rapporto fra Robert, Meg e la signora
Erlynne si rivela ben più complicato di quanto sembri.
Ispiratosi ad un racconto di Oscar Wilde, "Il Ventaglio di Lady Windermere",
il regista Mike Barker ordisce una trama in equilibrio fra i ritmi distesi
del mare campano e i dialoghi frizzanti messi in bocca all’upper class
americana, che per arguzia suonano inesorabilmente britannici (sentendo
discorrere due nobiluomini di nome Tuppy e Dumby, l’impressione è quella di
ritrovarsi all’interno di un romanzo di Woodehouse). Formalmente
ineccepibile, forte di un ottimo lavoro di ambientazione, sia per le
scenografie che per i costumi, LE SEDUTTRICI convince anche sul piano
narrativo poiché, pur svelando il proprio segreto apparentemente troppo
presto, riesce a giocare con esso fino ad un non troppo scontato finale.
Il motore della vicenda è rappresentato dal conflitto dicotomico fra fedeltà
coniugale e poligamia, la prima incarnata da lady Windermere, la seconda
dalla signora Erlynne. L’equilibrio fra le due componenti rischia di
infrangersi nel momento in cui la giovane americana perbene, di fronte ad
una prova evidente dell’infedeltà del marito, perde la propria innocenza e
corre il pericolo di scivolare lei stessa nella malafede e nella menzogna.
Questo passaggio è sottolineato dall’allontanamento verticale di camera, nel
momento in cui Meg trova gli assegni del marito intestati alla signora
Erlynne. Grazie ad un’insperata alleanza, la ragazza ne uscirà meno ingenua
e soprattutto meno rigorosa, fresca della consapevolezza che la perfezione
non è, per fortuna, una dote umana, mentre la sua rivale avrà modo di
trovare la redenzione ed una sua particolare via alla felicità.
Il tutto alla faccia delle malelingue.
Voto: 27/30
17:07:2006 |