
Il film inizia con un flash back, in cui una donna ci appare con le
braccia legate ad un bastone, ma soddisfatta, esegue i lavori d’ufficio
solamente con la bocca. La pellicola torna indietro nel tempo, a sei mesi
prima, nel momento in cui, una giovane donna, esce da una clinica
psichiatrica per il matrimonio della sorella, tornando così a stare con la
famiglia. Il padre ex alcolizzato, riprende a bere a causa della perdita del
lavoro, che gli permetteva di condurre una vita agiata. La protagonista,
Lee, prova un profondo dolore nel vedere l’atto masochista ed egoista del
padre, che non sa reagire agli accadimenti della vita e ricade nel tunnel
dell’alcool, provocando così in lei dall’età adolescenziale, atti di
autolesionismo. Lee (Maggie Gyllenhaal), si procura dei tagli, delle
bruciature, che poi rimargina e incerotta, questi atti che le suscitano
dolore fisico, la fanno sentire viva, e le fanno materializzare il dolore
interiore. Il riscatto della giovane nei confronti della vita, si attua
quando decide di rispondere ad un annuncio di lavoro reperito sul giornale,
Lee si presenta al colloquio con il foglio del diploma di dattilografa tutto
stropicciato, camminando goffamente rinchiusa in se stessa, ma nonostante
questa presentazione, l’avvocato Grey (James Spader), l’assume!Il
personaggio di Lee, in alcuni atteggiamenti, ricorda la Lolita di Kubrick,
con la treccia arrotolata attorno al capo, l’aria ingenua ma maliziosa, lo
sguardo perso nel proprio mondo. Lo studio in cui lavora la giovane ed
inesperta segretaria, è in stile moresco, i computer non ci sono, ma solo
macchine da scrivere, che scandiscono con il loro ticchettio, il battito di
palpebre, delle occhiate che i due si lanciano. Lee commette un errore di
battitura, e l’avvocato si infuria, coprendola di improperie ed invitandola
nell’ufficio, ecco che scatta la punizione, lui le dà, forti sculaccioni
come ad una bambina cattiva; di primo acchito la segretaria, rimane stupita
e scossa, ma poi quelle percosse, vengono a sostituire i tagli, che si
procurava per sopperire alle frustrazioni dello spirito, per cui per la
giovane, c’è un appagamento nell’atto che le muove il datore di lavoro. I
gesti di sottomissione si moltiplicano e diviene come un gioco amoroso, che
diventa sempre più estremo, coinvolgente, e turbinoso. Quando lui smette di
percuoterla, di darle consigli che le condizionano persino i pasti, e
completamente assoggettata ai voleri di lui, si sente smarrita, abbandonata.
La vita di Lee, aveva visto una possibilità di cambiamento, con il primo
impiego e la possibilità di crearsi una vita affettiva appagante con l’ex
compagno di scuola Peter (Jeremy Davies), un giovane sensibile, che come
lei, aveva sofferto di crisi psicologiche, in lui approdate all’esaurimento;
ora tutto muta, lei capisce da cosa si sentiva attratta; le percosse, la
facevano sentire sessualmente soddisfatta, sì perché i maltrattamenti e le
costrizioni la facevano sentire amata, soprattutto dopo uno scambio furtivo
di carezze. Lui si accorge del mutare delle sue emozioni e dei sentimenti
nutriti nei confronti di Lee, così ad un certo punto la licenzia, portando a
termine il suo piano di supremazia, di sadismo nel vederla soffrire. La
ragazza si accorge di non poter far a meno di lui, e che le solitudini delle
loro pratiche si erano unite, avevano trovato corrispondenza, così come
avviene in qualsiasi relazione.Lei decide di scappare dalle prove per il suo
matrimonio con Peter, e si dichiara appassionatamente all’avvocato, così
schiava delle pulsioni si abbandona ai sentimenti, con una pervicacia
autopunitiva, a cui Grey non potrà sottrarsi, lasciandosi sopraffare
dall’amore.Gli attori del film, riescono appieno ad interpretare con
maestria, con forte caratterizzazione dei ruoli, materializzando i
comportamenti ambigui, le psicologie sfuggenti, gli sguardi alieni, dei
personaggi tratti dal breve racconto omonimo di Mary Gaytskill, e
soprattutto, lasciando liberamente fluire i moti individuali, dando alla
messa in scena di Shainberg un giusto compimento di storia sui generis, con
pulsioni stravaganti, di primo acchito sconcertanti, ma che divengono
comportamento comune, usuale, tramutandosi in racconto di vita, come avrebbe
voluto Lynch per il suo Velluto Blu, punto di riferimento per il regista di
Secretary.
Link: http://www.eaglepictures.com
Voto: 28/30
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