La saga di Saw sembra non
voler conoscere la fine e con (discutibile) caparbietà giunge al suo quinto
(e a quanto pare nemmeno ultimo!) episodio.
Saw V si presenta dunque
riproponendoci la stessa idea di base che, seppur buona, non può non aver
annoiato anche il più accanito sostenitore di questo filone cominciato
nell’ormai lontano 2004.
In questo quinto episodio della serie, Hoffman sembra essere l'ultima
persona rimasta in vita a portare avanti l'eredità del folle Jigsaw
(L’Enigmista). Ma quando il suo segreto diviene a rischio di essere
scoperto, Hoffman deve incaricarsi di eliminare tutti i possibili e scomodi
testimoni. L’agente Strahm, che sembra essere l’unico ormai vicinissimo alla
verità, pagherà difatti un prezzo altissimo per questo suo successo, insieme
(ovviamente) alle ultime vittime del nuovo diabolico gioco messo in moto
dalla follia dell’Enigmista (o di chi per lui)...
Saw V ha il pregio -
soprattutto se paragonato con il quarto episodio della saga, un vero
pasticcio per quanto concerne logica e comprensione - di essere un film
“godibile”, con una trama coerente e fluida e dei personaggi che sembrano
trovarsi più a proprio agio con se stessi e con il proprio ruolo (forse
perché aiutati appunto da una sceneggiatura più lineare e meno contorta).
Detto questo, nonostante le scene horror di tutto rispetto, è ormai
impossibile “saltare dalla sedia” come una volta. Per quanto possa essere
pauroso, uno stesso racconto ripetuto troppe volte e con la stessa
meccanica, perde il suo effetto e non ci vuole certo uno scienziato per
dimostrarlo. Peccato dunque legarsi così tanto ad un’idea al punto tale da
non riuscire più ad abbandonarla.
Se l’Enigmista esistesse davvero, chissà, forse sarebbe persino d’accordo
con noi. Per chi invece ci tiene, appuntamento al quasi certo SAW VI.
04:12:2008
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