L’ULTIMO SAMURAI
di Edward Zwick
Con: Tom Cruise, Ken Watanabe

di Loris SERAFINO


Anni settanta del diciannovesimo secolo. Il capitano Woodrow Algren, alcolista e tormentato dai sensi di colpa per aver preso parte contro voglia allo sterminio di una tribù di pellerossa, viene coinvolto in una nuova missione dal suo odiato generale: dovrà recarsi in Giappone ad addestrare le truppe dell’Imperatore impegnate a contrastare gli attacchi delle tribù di samurai ribelli. Catturato da essi, imparerà a conoscere le ragioni e le virtù di un popolo di guerrieri e finirà col sposarne la causa. Prevedibile parabola di formazione sull’occidentale che si scontra con una cultura altra in quello che è di fatto una versione per famiglie e in salsa orientale di UN UOMO CHIAMATO CAVALLO di Silverstein. Cruise - ormai navigato produttore di se stesso e della sua immagine - si cuce addosso il più classico dei ruoli del reietto caduto in rovina (ma lui aveva solo eseguito gli ordini...) che si riscatta convertendosi alla giusta causa, diventa un eroe e trova pure famiglia. Pomposa confezione formato Oscar, grande dispendio di comparse e scenari mozzafiato ma anche un irritante bozzettismo nel definire i vari personaggi e una antropologia da cartolina che rende tutto un po’ fasullo e rozzamente manicheo: da una parte c’è il popolo dei samurai, estremo baluardo di un universo di valori alti e spiritualità, dall’altra c’è il Giappone dei notabili che complottano e dei militari corrotti dal morbo dell’occidente. La quantità di lacrime e retorica dispensate dal gran finale basterebbe da sola a riempire altri tre o quattro film.
 

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Voto: 19/30

23.01.2004

 


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