Guy Ritchie riprende il bandolo di
the snatch (se lo avevate
apprezzato vi tocca correre al cinema); Dopo una curiosa latitanza (durata
giusto il tempo del matrimonio con Madonna) torna a celebrare quella
cinematografia che evidentemente predilige e di cui è il precursore.co.uk.
RocknRolla ha tutto ciò che
la gente ama dei film di Ritchie:(cito la cartella stampa) “mix eclettico di
personaggi, le storie che si intrecciano e si ricollegano in modi che uno
non immaginerebbe mai” […]
è proprio così, (per una
volta la cartella stampa non è solo promozione e attenuanti);
Tuttavia, - sarà che sono trascorsi nove anni da
the snatch - succede che il
genere, promosso/nobilitato/europeizzato proprio da Ritchie, sia diventato
moneta corrente… (penso a Layer Cake, Crank... alla serie di Ocean's n…. e
ce n’è altri). E il suo ritorno in armi non è veramente qualcosa di mai
visto o qualcosa in più rispetto al solito; ma che dire, niente di male se
si torna nello stesso ristorante e si ordina “il solito” no?; è l’unica nota
a fronte di un film comunque soddisfacente, genuinamente citazionista e con
tutta la volontà di fare del sano intrattenimento…; irrimproverabile;
Anche questa volta ci aggiriamo nella malavita londinese tra piccoli e
grandi farabutti, storie di debiti da onorare, di nuovi clan in ascesa, di
colpacci milionari, dove la nuova droga si chiama speculazione immobiliare;
e ancora, sexyssime contabili, killer russi invincibili, un vecchio amico
che ti dice di essere gay, tutti che fregano tutti…. Insomma, onore al
redivivo genere del “british pulp”;
(Sarebbe carino iniziare a considerare Guy Ritchie un “autore” genuino e non
il verboso mestierante alla Tarantino che dicono)
L'evento fortuito è alla base del pulp, (Coen docet), fatti che delirano
rispetto a una narrazione iniziale e in modo caotico e de-genere; nella
variante “british” aiuta molto la balordaggine dei personaggi (qui tutti ben
caratterizzati e interpretati); c'è Gerard Butler (il Leonida nei 300), c'è
la sempre incantevole Thandie Newton (un fumetto tanto pare perfetta) e c’è
Tom Wilkinson in grande forma…
Ritroviamo i flashback e i flashforward, la voce narrante, il montaggio
serratissimo, qualche accorgimento di ripresa (rubacchiato qua e la nello
scibile filmico), i titoli overimposed… e tutto quanto serve, per farci
sentire a casa… e nei titoli di coda si annuncia addirittura un seguito…
“The Real Rocknrolla”… cosa volete di più?
(ah, per cortesia aggiornare l’enciclopedia delle scene cult con il balletto
Newton/Butler! )
25:04:2009
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