
Seguito di PITCH BLACK, la cui visione,
però, non risulta indispensabile ai fini della comprensione. Da cinque anni
il ribelle Riddick (Diesel) vive ai margini della galassia nel tentativo di
eludere i cacciatori di teste interessati alla taglia che pende su di lui.
Catturato e rinchiuso in una prigione sotterranea dell’inospitale pianeta
Helion, dovrà vedersela anche con Lord Marshal (Feore), malintenzionato
cosmico di turno che punta a sottomettere gli umani alla guida dei perfidi
guerrieri Necromonger. Riddick, ovviamente, si improvviserà salvatore
dell’universo.
Come e più del precedente PITCH BLACK, questo di Twohy – annoverato da
“Entertainment Weekly” fra le cento persone più creative di Hollywood(!) e
autore anche della sceneggiatura – è un action-movie travestito da film di
fantascienza, in cui il duello finale si decide a cazzottoni e Vin Diesel
sembra sentirsi perfettamente a suo agio, anche se la scelta di sbiancargli
le pupille aggiunge inespressività ad una situazione già seriamente
compromessa. Ciò non toglie che l’armamentario fantascientifico, ancorché
pretestuoso, possa risultare vincente: la grafica digitale delinea scenari
dalle suggestioni lovercraftiane spesso impressionanti, e le scenografie
ricostruite in studio rimandano ad omologhi del passato, in particolare a
certi film degli anni ’70 - ’80 come DUNE o GUERRE STELLARI, una scelta
artigianale forse non necessaria ma che in tempi di rivisitazioni si fa
sicuramente apprezzare.
Il risultato è un prodotto solido che sa il fatto suo e non cerca pretese al
di fuori dei propri limiti. Se la saga di Riddick poi continuerà – e Diesel
deve certamente augurarselo perché è di gran lunga la cosa migliore che gli
sia capitata – ci sarà il tempo di insinuarvi un vero nerbo narrativo e di
delineare con maggior cura i personaggi e le relazioni che li legano.
Voto: 23/30
21.06.2004
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