RESIDENT EVIL
di Paul W.S. Anderson
con Milla Jovovic e Michelle Rodriguez



Non sappiamo cosa ne potranno pensare i fan di videogames, ma RESIDENT EVIL versione cinema può essere tranquillamente visto ed apprezzato anche da chi - come chi scrive - dell'omonimo videogames non è riuscito a superare il primo schema per manifesta inferiorità.
Il problema del passaggio dalla consolle alla pellicola non è tra quelli di più immediata soluzione: il caso LARA CROFT - TOMB RAIDER ha insegnato molto, con l'aggravante di essere un film francamente brutto. Lo spettatore che non conosce il gioco di partenza tende ad ignorare tale origine ed a concentrarsi su ciò che vede sullo schermo; gli adepti del joystick, al contrario, corrono frequentemente il rischio della delusione, legato al semplice fatto che, in cambio dell'interattività, si ritrovano di colpo passivi di fronte allo spettacolo. E' - con le dovute cautele - lo stesso spaesamento che prende il lettore al cospetto della riduzione cinematografica del suo romanzo: deve fare i conti con un'altra interpretazione, ben diversa dalla propria fantasia e da come questa aveva dato forma al mondo delle pagine.
Non potendo far nostro il filtro del giocatore, possiamo tuttavia sottolineare le buone qualità di RESIDENT EVIL in quanto prodotto cinematografico di puro intrattenimento. Paul W.S. Anderson (ma quanti ce ne sono adesso? Paul Thomas Anderson, Wes Anderson, questo…) ha scritto e realizzato un film che - per ritmo e visione - manca ben pochi passaggi e sa creare una tensione senz'altro di livello, specie a livello di effetti sonori. Ciò non significa - va messo in chiaro - che ci si trovi davanti ad un capitolo essenziale della storia, anche se del genere fantasy/horror: no, si tratta di un'operazione chiusa senza sbavature e dunque in grado di portare a casa le mete prefissate. Azzeccata allora - dopo una lunga serie di rinvii - anche l'uscita d'inizio estate, momento da sempre amico di rassegne televisive e nuovi lanci di thriller e affini.
Se è indubbia l'origine "videoludica", RESIDENT EVIL deve tanto (a volte qualcosa in più…) pure al cinema del passato, anche piuttosto prossimo. Carpenter si respira come il virus della Umbrella Corporation (ovvero: un po' dappertutto): l'idea del fortino e del manipolo contro un omogeneo gruppo di "creature" vengono da DISTRETTO 13: LE BRIGATE DELLA MORTE ma anche dall'ultimo FANTASMI DA MARTE, cui Anderson - peraltro facendo un film più riuscito, almeno sul piano della tensione - ha rubato anche l'immagine e l'idea del treno. La Regina Rossa - il computer killer - altro non è se non una sorta di update dell'Hal 9000 kubrickiano, con il suo tono pacato e la sua fredda umanità. Da IL CUBO vengono poi i meccanismi di difesa e gli effetti di "scomposizione" e gli zombie - da uccidersi con una pallottola in testa, ecc. - sono proprio quelli di Romero.
Un'ultima parola per Milla Jovovic: raro caso di ex modella con un fisico adatto al cinema, non tanto per le curve ma per un'atipicità, grazie a cui potrà - in attesa di sviluppi - ottenere un certo spazio nel cinema d'azione al femminile (in GIOVANNA D'ARCO era lei l'unico elemento positivo).

Voto: 27/30

Andrea DE CANDIDO
10 - 07 - 02


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