Nelle strade dell’East Village newyorkese si intrecciano le vicende di
alcuni amici: Roger (Adam Pascal) sogna di diventare una famosa rockstar;
Mimi (Rosario Dawson), la sua attraente vicina di casa, ballerina in un
night di terz’ordine, farà di tutto per fargli dimenticare la sua ex; il suo
coinquilino Mark (Anthony Rapp), è un talentuoso film-maker di origini
borghesi, lasciato dalla ragazza Maureen (Idina Menzel) in favore di
un’altra donna (Tracie Thoms); Tom (Jesse L. Martin), invece, è un
professore di filosofia che dopo essere stato aggredito da alcuni scippatori
viene soccorso da quello che diventerà il suo compagno, il percussionista da
strada Angel (Wilson Jermaine Heredia). Tutti devono fare i conti con
l’affitto da pagare all’ex compagno d’avventure, ora arricchito, Benny (Taye
Diggs). Ma qualcuno di loro anche con AIDS e crisi d’astinenza.
Columbus cerca di ampliare le proprie pretese portando sullo schermo
l’acclamato musical dello scomparso Jonathan Larson, ispirato a “La Bohème”
di Puccini. Le canzoni sono spesso belle e interpretate benissimo da un cast
formato più da cantanti e ballerini che da veri attori (ad eccezione della
splendida Dawson, unica aggiunta al cast originario), ma la sua rock-opera,
a differenza ad esempio di quelle di Andrew Lloyd Webber, non possiede una
vera e propria dimensione narrativa, e la poetica dell’attimo fuggente così
come i contenuti blandamente progressisti profusi nei testi, lasciano il
tempo che trovano. Caratteristiche, queste, che il palcoscenico riesce
meglio ad assimilare, ma che il grande schermo mostra senza filtri in tutta
la loro schematicità. Anche perché Columbus ci mette del suo con una regia
poco ispirata che non riesce a valorizzare i momenti di maggior pàthos.
Rimane il lodevole tentativo di ravvivare un genere ormai boccheggiante,
schiacciato dai ritmi a dall’estetica dei videoclip, cui pure a tratti il
film indulge.
Voto: 23/30
20:04:2005 |