Damian (Etel), un bambino di otto anni, sta
giocando fuori casa quando una borsa piena di sterline si schianta
vicino a lui piombando dal cielo. Religioso e appassionato delle storie
dei santi, Damian crede di essere stato messo alla prova direttamente da
Dio, e vorrebbe destinare la grossa somma a scopi benefici; non la pensa
allo stesso modo suo fratello maggiore Anthony (McGibbon), intenzionato
ad investire in immobili. In ogni caso, i due dovranno sbrigarsi, perché
mancano pochissimi giorni all’arrivo dell’euro.
Tratto da un apprezzato, ma mediocre, libro per ragazzi di Frank
Cottrell Boyce, qui sceneggiatore, è un TRAINSPOTTING in cui la droga è
sostituita dall’immaginazione dei bambini; Boyle vi fa confluire con
generosità l’anarchica energia visionaria dei tempi migliori,
riprendendo, dopo un paio di prove più convenzionali, il suo
personalissimo universo neo-pop. Ma priva del sostegno di un solido
testo, particolarmente necessario in opere che si prefiggono una seppur
generica morale, la libertà del linguaggio stavolta si avvicina più alla
confusione che alla vivacità espressiva, e così il discorso sulla
solidarietà e sulla Grazia si fa fumoso.
Una poesia sull’infanzia dalle rime non facili ma dissonanti. Troppo
pretenzioso e “d’autore” per i più piccoli, troppo inconcludente per i
più grandi.
Voto: 23/30
10:04:2005 |