CABIN FEVER
di Eli Roth
Con: Jordan Ladd, Rider Strong

di Loris SERAFINO


Quattro giovani neodiplomati raggiungono una baita sperduta in mezzo ad un bosco per fare un po' di baldoria. Questa volta però ad attenderli non c'è un maniaco mascherato e armato di machete ma un nemico invisibile ancora più temibile. Cosa ci vuole per fare un horror dignitoso? Un minimo di professionalità nella confezione (fotografia, sonoro, ecc.), attori con un po' di dignità, un autore e/o un regista che si possano definire tali. A queste caratteristiche CABIN FEVER aggiunge anche il carattere: ci crede (cinematograficamente parlando) in quello che mostra. Certo, siamo fermi ancora alla natura matrigna che cela l'insidia, alla vecchia equazione sesso = male = morte (peraltro molto radicata nella cultura puritana protestante di certe zone della vecchia America), al fatto che i danni peggiori li commette prima di tutto l'irrazionalità umana, sempre in agguato nell'ombra nonostante il cosiddetto "progresso". Eppure questa peculiare amalgama dai vaghi sapori cronemberghiani, tra carne corrosa e ironia per una volta non sguaiata, funziona eccome. Virulenta metastasi del genere. Quello di CABIN FEVER è un orrore che, come nella realtà, si manifesta pienamente alla luce del sole, sa esaltarsi nel formato panoramico sfruttato nelle sue potenzialità e in un crescendo di tensione gestito con sapienza dal montaggio. Pure il finale demenzialoide questa volta non stona, anzi. In fondo gli appassionati non chiedono mica la luna.
 


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Voto: 27/30

03.10.2003