ARRIVEDERCI AMORE, CIAO

di Michele Soavi
Con Alessio Boni, Alina Denelea

di Silvio PIOLI

 

A quasi 12 anni di stanza dal suo ultimo lavoro, quel Dellamorte Dellamore così originale e controverso, Michele Soavi torna al cinema e ci tiene a farlo notare. Sin dalle prime battute si capisce che non ci si trova di fronte ad una messinscena piatta che si limita a mostrare; l’obiettivo del regista milanese è quello di “raccontare” ed intende farlo alla sua maniera.
La storia è quella di Giorgio, un ex terrorista fuggito in Sudamerica per evitare l’ergastolo. Dopo la caduta del muro di Berlino questi decide di rientrare in Italia e si mette in contatto con l’Organizzazione perché lo aiuti nella revisione del processo e lo faccia scagionare. A mettergli i bastoni tra le ruote ecco però il vicequestore della Digos Anedda, uno corrotto fino all’osso che lo ricatta perché faccia i nomi dei suoi compagni. Uscito dopo solo due anni di galera, Giorgio inizia a rifarsi una vita ed entra in affari con un ex compagno di carcere proprietario di un locale a luci rosse. è qui che conoscerà Flora, una bella quarantenne da cui avrà il corpo ma mai il cuore. Presto però Anedda tornerà nella sua vita per proporgli un colpo che gli permetterà di diventare milionario ed iniziare a rifarsi una reputazione in una cittadina del Nord Est dove comincerà a fare progetti di matrimonio con Roberta, una ragazza ingenua e per bene. Il passato però sembra essere una macchia indelebile e presto o tardi tornerà a presentare il conto.
Arrivederci amore ciao è un film violento, insofferente, sensuale e disinibito. Un film che non ha paura di mostrare con accuratezza quasi maniacale anche i particolari apparentemente più insignificanti o scabrosi, a volte eccedendo in questo. Alcune sequenze risultano ai limiti del grottesco, è vero, ma resta il fatto che Soavi esibisce una quantità di soluzioni narrative davvero notevoli. La parte finale, un po’ troppo fiacca e forzata, non rovina però quello che rimane un poliziesco di denuncia come non se ne vedevano da anni.
L’approccio alla messa in scena del regista è profondamente influenzato dagli anni passati come aiuto regista alla corte di Argento e Bava: primi piani, particolare, figure intere ed un larghissimo uso della macchina a mano ne sono una prova evidente. A volte sembra di essere tornati ai film di genere degli anni Settanta, che Soavi conosce molto bene e a cui tributa diverse citazioni mai fuori luogo. Probabilmente la fotografia e le luci psichedeliche dai toni molto accesi che troviamo nella prima parte, contribuiscono a conferire alla pellicola questo marcato tratto retrò.
Gli attori, a partire da una Isabella Ferrari quantomai intensa e passionale, se la cavano a meraviglia: Alessio Boni si cala perfettamente nei panni del killer freddo e riflessivo laddove Michele Placido riesce in parte a dare spessore ad un personaggio forse troppo stereotipato, anche se l’accento sardo non è decisamente il suo forte.
Le musiche, che spaziano dai ritmi rock dei Deep Purple alla bellissima canzone di Paolo Conte cantata dalla Caselli che da il titolo alla pellicola, fanno da sfondo perfetto alla vicenda e si innestano magistralmente nel racconto sottolineandone i cambiamenti di registro.
Qualcuno ha parlato di eccessiva violenza troppo fine a sé stessa, ma la violenza non è forse di per sé fine a sé stessa? Io credo si tratti semplicemente del film italiano che più di tutti, negli ultimi tempi, si avvicina al genere pulp - tanto di moda oltreoceano - per la sua cattiveria, per la messa in scena e, sì, anche per i suoi eccessi.
 

Voto: 25/30

14:03:2006

ARRIVEDERCI AMORE, CIAO

Regia: Michele Soavi
Anno: 2005
Nazione: Francia/Italia
Data uscita in Italia: 24:02:2006
Genere: Drammatico