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![]() "Prima del tempo delle piramidi" il mondo antico è minacciato dall'incalzante avanzata di una crudele orda di barbari capeggiati dal terribile Memnone, Re guerriero scelto tra i più valorosi per guidare le truppe alla conquista totale. Tra i segreti del successo di questo famelico Re, le predizioni della splendida Cassandra (Kelly Hu) e le invenzioni di uno squinternato vecchietto, Finnone, alla scoperta delle potenzialità di una polverina magica dal "copyright" cinese…La speranza di salvezza rimasta alle tribù libere, alleatesi per l'occasione, risiede nei virtuosismi degli ultimi tre Accadici rimasti sulla faccia della terra, combattenti per stirpe, assoldati per uccidere la veggente e permettere uno scontro alla pari tra le fazioni. Tra i tre magnifici mercenari Matteius (The Rock), armadio di muscoli con l'arma e la battuta pronta che tra frecce, coltelli, guardie, e spadoni infuocati cercherà di cambiare il destino suo e dei popoli. Con la filosofia accadica del "vivi libero, muori da eroe" e un cammello da galoppo come cavalcanza, la versione corretta e rivista di CONAN IL BARBARO si conquisterà pian piano i favori e l'appoggio dei più. Mangiando e schiacciando con il mento formiche rosse giganti, catapultandosi impavido in bordelli e quant'altro, entrando in scena tra le fiamme esclamando serio come una roccia "Boo!" l'Accadico arriverà allo scontro finale con Memnone, macchiatosi per giunta dell'assassinio del fratello. Quando il destino sembra essere ormai segnato per l'eroe, nelle cui vene scorre sangue di scorpione, ennesimo regalo del crudele Re, si pensa "tanta fatica per farsi ammazzare?!" e il destino cade sotto i colpi della volontà. Chuck Russell si allontana di poco dai paesaggi delle sue vecchie "mummie" con un prequel dalle mille facce e un pizzico di filosofia spiccia. Ben orchestrate le sequenze d'azione con poche sbavature, effetti non troppo speciali e ponderati maliziosi pochi veli (vestiario usuale delle donne nell'antichità?). L'armadio a muro prestato al cinema, The Rock, proveniente dai ring del Wrestling americano parte un po' impalato e si scioglie pian piano grazie anche all'effetto di battute gagliarde e spassose al tempo stesso. Una menzione per Kelly Hu, in palla dall'inizio alla fine, la cui scelta oltre a far da contrasto alla muscolarità diffusa della pellicola asseconda un trend di bellezza femminile sempre più elegante rispetto al passato. Non soffre di tempi morti o di stanca IL RE SCORPIONE e cercando di non riproporre qualcosa di già visto con variazioni, pur minime, sul genere, arriva sino a suggerire l'"Accadica roccia" come erede naturale di Schwarzy o Sly Stallone, passati già da tempo a ruoli meno fisici e mai più degnamente sostituiti da Hollywood. Voto: 23/30 |
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Sandro
DI DOMENICO |
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