RAY
di Taylor Hackford
Con: Jamie Foxx, Kerry Washington, Regina King

di Marco BRUNELLI


La stagione cinematografica in corso verrà probabilmente ricordata come una delle più prolifiche dal punto di vista del genere biografico: Alexander, The Aviator, Neverland, Kinsey (quest’ultimo ancora inedito in Italia), I diari della motocicletta e, naturalmente Ray, sono tutte pellicole che attingono dalla vita di personaggi leggendari (in alcuni casi solo particolarmente conosciuti) per attirare nelle sale il maggior numero possibile di avventori.
Ora, ci sono diversi modi di affrontare la biografia di un personaggio celebre: ci si può soffermare in dettaglio solo su uno dei periodi più significativi della vita della persona in questione (e magari al tempo stesso usare questa rappresentazione come sorta di lezione morale e universale); oppure ci si può limitare a trasporre in maniera superflua sullo schermo vita, morte e miracoli del soggetto facendo una panoramica a 360°, ma tralasciando al tempo stesso numerosi particolari degni di nota. E’ infatti possibile poter riassumere la vita di un uomo in due o al massimo tre ore?
E’ chiaro sono solitamente le biografie del primo tipo quelle che riescono a trasmettere un’idea di chi fosse la persona di cui si sta parlando (soprattutto da un punto di vista umano), mentre quelle a 360° sono invece spesso paragonabili a film per la Tv; ricche di personaggi caricatura, madornali omissioni e sceneggiature fin troppo prosaiche nel loro flebile tentativo di non perdere di vista alcun evento significativo.
La struttura di Ray fa sì che il film faccia parte della seconda categoria del genere di biografia.
La pellicola si apre nel 1951, con un Ray ventunenne che parte pieno di speranza per Seattle, procede tramite un collaudato utilizzo di flashback a portarci indietro negli anni ’30 per mostrarci la formazione del giovane Charles, e si concentra poi sugli anni ’60, passando così per tutte le tappe principali della vita dell’artista: il problema della sceneggiatura è che nel corso delle due ore e mezza della vicenda, la storia fatica a decollare, e tutto il film sembra colto da una incomprensibile flemma.
Durante l’ora finale poi, Hackford (già regista di Ufficiale e Gentiluomo e L’avvocato del Diavolo) sembra non sapere più dove andare a parare, e cade addirittura nel ridicolo per alcuni momenti con delle sequenze psichedeliche che riportano alla memoria gemme del trash come Psych Out o Liquid Sky.
Nonostante la leggerezza nel trattare l’argomento, ci sono almeno due motivi per cui nonostante tutto vale la pena non lasciarsi sfuggire Ray: il primo è la strepitosa colonna sonora che include (come d’altronde era lecito aspettarsi) tutti i più celebri pezzi del bluesman; il secondo è la grandissima prova di recitazione di Jamie Foxx, che quando indossa i caratteristici occhiali scuri e si siede al pianoforote “diventa” il Ray Charles che tutti abbiamo imparato a conoscere. Recitazione a parte, l’uomo Ray non è mai veramente sviluppato, e poco può fare Foxx per elevare uno script zeppo di cliché e momenti poco credibili.
E’ poi interessante notare come le tre biografie di altrettanti personaggi popolari diversissimi (e dirette da autori altrettanto lontani fra loro), e cioè Alexander, The Aviator e la pellicola in questione, siano tutte ricorse ad un espediente a dir poco semplicistico come l’influenza materna (di freudiana memoria) per spiegare in qualche modo i controversi comportamenti dei protagonisti.
“Convenzionale” e forse l’aggettivo che meglio rende l’idea di ciò che ci si può aspettare da Ray, film che pur celebrando a dover uno dei più grandi musicisti del secolo e nonostante goda di una recitazione impeccabile, non riesce comunque a creare spunti interessanti e rimane (complice anche una direzione mediocre, nonostante una tecnica generale sopra la sufficienza) soltanto una delle tante Biopics che affollano il mercato cinematografico in questo particolare periodo.
 

Voto: 19/30

06:02:2005

RAY

Titolo Originale: RAY
Regia: Taylor Hackford
Anno: 2004
Nazione: Stati Uniti d'America
Data uscita in Italia: 21:01:2005
Genere: Biografico, Musicale