da 61ma mostra del cinema di venezia

OCCHI DI CRISTALLO
di Eros Puglielli
Con: Luigi Lo Cascio, Lucia Jimenez

di Riccardo FASSONE

Ricostruire una bambola di pezzi d’uomo. Il ricordo della madre. Animali dagli occhi di cristallo.

Thriller italiano di discreta fattura questo Occhi Di Cristallo del giovane Eros Puglielli, che porta sullo schermo una riduzione del romanzo “L’impagliatore” di Luca Di Fulvio e lo fa narrando una storia macabra e sottilmente psicanalitica con trovate visive di buon impatto. La vicenda è quella di un serial killer che usa pezzi delle proprie vittime per costruire una bambola e di un detective (Luigi Lo Cascio) che lo bracca per impedirgli di minacciare persone a lui vicine. La trama è in effetti quella classica del thriller in stile “gatto vs topo” con ispettore tutto d’un pezzo e serial killer psicopatico, ma la declinazione di tale canovaccio fatta da Puglielli si dimostra piuttosto solida a tratti ed alcune sequenze (nella prima parte del film in particolare) mettono in luce una buona consapevolezza registica. Ottimo, ad esempio, il primo omicidio, quello di una coppia di giovani amanti, che il regista descrive con toni iper-realistici non lesinando momenti di ottimo gore praticamente inediti nel cinema italiano contemporaneo. Il regista non si risparmia certe citazioni dei thriller nostrani di un tempo (vedasi assassino guantato) ed uno sguardo al montaggio frenetico e “videoclipparo” di certo horror contemporaneo orientale e non. Puglielli è più in difficoltà con la gestione della sceneggiatura, che comincia a diventare nebulosa nella seconda parte del film, fino ad inoltrarsi nei territori dell’implausibilità più clamorosa nel finale, mentre gli attori funzionano a corrente alternata, con un Lo Cascio eccessivamente enfatico a tratti ed una Lucia Jimènez che si trova ad interpretare il ruolo una ragazza ovviamente indifesa, che nel tentativo di ricondurre ad una plausibilità la sceneggiatura, è soggetta a momenti di inspiegabile idiozia. In definitiva una buona prova, considerando che si tratta della prima incursione del regista nell’ambiente “mainstream” dopo il divertente e riuscito Dorme, ma per il futuro Puglielli dovrà dimostrare qualcosa di più.
 

Voto: 25/30

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