predators

di Nimród Antal

con  Adrien Brody, Alice Braga
Altri interpreti:  Derek Mears, Laurence Fishburne

di Simone GHIDONI

 

22/30

 

Un piccolo gruppo di uomini composto da soldati e criminali (con l’apparente eccezione di un medico…) si ritrova paracadutato in una giungla sconosciuta. Tra loro sembrerebbe non esserci alcun legame, ma dovranno presto rendersi conto di esser stati “selezionati” da qualcuno secondo un criterio loro ignoto. Basterà poco tempo e qualche passo nella giungla per comprendere di essere i protagonisti di una battuta di caccia aliena in un pianeta lontano, organizzata per sport da una razza di “predator” più grandi e cattivi di quelli incontrati nei film precedenti. Gli stessi predator cui eravamo abituati sono qui vittime degli organizzatori del gioco, i quali si divertono secondo regole precise…
La prima scena ci proietta subito nell’azione, senza bisogno di preamboli: come il soldato interpretato da Brody ci svegliamo in caduta libera verso un pianeta sconosciuto. Per una volta l’effetto “shaky-cam” è giustificato e funzionale. Questa soluzione stilistica temibile ai fini dell’intelligibilità, abusata in gran parte del cinema adrenalinico contemporaneo (si veda l’orribile THE A-TEAM: un action movie in cui non si capisce nulla dell’azione), viene sapientemente abbandonata dopo i titoli di testa. Da adesso in avanti quello che ci aspetta è un sanissimo, leggero, solido B-movie girato come una pellicola d’altri tempi. Fantascienza con muscoli e cervello, senza pretese intellettuali che inficino il divertimento (ma non per questo “vuoto” o insignificante). Cinema di genere orgoglioso del suo status e del suo essere “fuori moda”. Horror che intrattiene e che lascia, a chi ne avesse voglia, la possibilità di trovare i sottotesti che gli competono.
PREDATORS è concepito come un seguito dell’originale con Schwarzenegger, ignorante degli avvenimenti di sequel e spin-off successivi. Il titolo già suggerisce l’ambiguità di fondo su cui gioca il lavoro di Antal: ci sono più predatori nella giungla, più mostri e più vittime le quali a loro volta sono mostri del loro piccolo mondo. Gli alieni scelgono infatti gli uomini più feroci del pianeta terra, i predatori del nostro mondo, per dar luogo ad un confronto senza pietà, ma infondo leale: non tolgono loro le armi, sanno riconoscere nell’avversario lo stesso gusto per la guerra che li spinge a giocare al massacro (la scena di lotta tra lo yakuza e l’alieno), finiscono personalmente il “lavoro sporco”. E se apparentemente il film adotta il punto di vista delle “vittime”, degli animali cacciati dal cacciatore, è per poi ribaltare gli assunti che un tale punto di vista comporta: siamo tenuti ad abbandonare la dicotomia buoni/cattivi, poiché non c’è nessun puro così puro con cui identificarsi, nessun mostro così malvagio da non poter comprendere. Per carità, nulla di nuovo sul fronte del cinema di genere, tuttavia in mezzo a tanti zeri digitali senza l’ombra d’un idea PREDATORS è una boccata d’aria fresca. Poi magari se uno vuole approfondire il rapporto vittima/carnefice sceglie Kim Ki-Duk.
Anche gli omaggi cinefili sono inconsuetamente pochi, mirati e giustificati: oltre a PREDATOR di McTiernan e un umore che ricorda PITCH BLACK, il riferimento principale è sicuramente APOCALYPSE NOW, con Laurence Fishburne intermediario tra le due pellicole. Sia chiaro, non ci sono ambizioni o sofismi particolari dietro questa scelta, ma sicuramente ha senso mettere in relazione il film di Coppola sul Vietnam e sul cuore di tenebra dell’uomo con il piccolo, insensato massacro tra guerrieri di PREDATORS. E con questo il film di Antal e Rodriguez non prova e non vuole certo emanciparsi dalla sua natura di B-movie intelligente. Tutto il contrario di blockbuster come AVATAR (con il quale condivide ambientazione ed alcune tematiche), giocattolone incapace di superare le molte contraddizioni che lo animano, pronto a tirare in ballo Coppola per avvalorare la sua critica all’imperialismo e, al contempo, film imperialista nei mezzi di produzione e distribuzione, gigante dell’intrattenimento e moralizzatore ecologista che aspira ad un posto tra i grandi capolavori del cinema americano. Ecco, PREDATORS magari verrà presto dimenticato, ma in quanto a coerenza interna e umiltà avrebbe molto da insegnare a fratelli ben più illustri e blasonati che l’umiltà l’hanno sacrificata sull’altare del botteghino e la coerenza perduta nella profondità dei dispositivi tecnologici.
 

14:08:2010

predators

Regia Nimród Antal
Stati Uniti 2010, 117'

DUI: 14 luglio 2010
Twentieth Century Fox
Fantascienza