Precious

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La storia di PRECIUOS, della pachidermica invisibile Claireece Precious Jones (Gabourey Sidibe, per la prima volta sullo schermo), ragazzina di Harlem cresciuta nella disumana condizione dell’abuso sessuale da parte del padre, che la mette incinta ad appena 12 anni e ancora a 16, e della madre (grandiosa interpretazione di Mo’nique, che le vale un Oscar e un Golden Globe come Miglior attrice non protagonista) è la realtà che supera la fantasia, è il mondo che si ribalta e spazza via i sogni e il domani. è l’infanzia e l’adolescenza rubate, la purezza violata. è la sensazione che non sei mai all’altezza di niente e che tutto ciò che fai è sbagliato. è la dignità calpestata ogni giorno; è l’identità divorata. è uno dei drammi quotidiani che magari ci cresce accanto, a volte dentro. Precious è una creatura senza un punto di riferimento, annientata nel corpo e nell’anima, convinta di non valere nulla, di non saper fare nulla, di non essere nulla fino a che, espulsa dalla scuola media, non incontra Ms Blue Rain (Paula Patton), insegnante della scuola alternativa “Each One Teach One”, al diciannovesimo piano dell’Hotel Theresa nella 125ma, una di quelle persone che brillano di luce propria, che finite in qualche tunnel riescono comunque ad uscirne continuando a brillare avendo anche la forza di illuminare gli altri. è la Signorina Rain a mettere un gessetto in mano a Precious e a farla sentire la reginetta della classe. A farla sentire di nuovo “qui”. Precious che ha sempre la sensazione di non riuscire a respirare bene, a volte di affogare, di avere l’acqua in testa, di avere cose troppo grosse nel suo cervello che non c’è più spazio per le altre. Cose troppo grosse per il cervello di chiunque. A dirle “scrivi, scrivi la tua storia”.

Precious, madre/sorella di Mongolita, partorita sul pavimento della cucina in Lenox Avenue 444 e affetta dalla sindrome di Down, e in attesa di Abdul non si arrende e pensa che è per questo che dio o chi per lui fa dei giorni nuovi. Per ricominciare. ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ. “Colle lettere si fanno le parole. Colle parole tutto”.

Temi laceranti Lee Daniels li aveva già affrontati qualche anno fa in veste di produttore di THE WOODSMAN - IL SEGRETO, presentato al Sundance Film Festival del 2004. Sembra sia stato il pedofilo Kevin Bacon a convincere Ramona Lefton, in arte Sapphire, ad adattare allo schermo “Push”, titolo originale del romanzo.

Nonostante manchi quella straordinaria poesia sgrammaticata che nel libro ti rapisce e morde a ogni pagina (N.d.R, così invece nella versione originale), il pluripremiato PRECIOUS (nel 2009 trionfa sia a Toronto sia al Sundance Film Festival mentre nel 2010 oltre all’Oscar per la Migliore sceneggiatura non originale, domina all’Indipendent Spirit Awards) è un film da vedere.

La raccolta di poesie di Sapphire, “American Dreams”, da leggere e rileggere ancora.

11:12:2010