persepolis

di Vincent Paronnaud e Marjane Satrapi

Animazione

di Federica PALMISANO

 

29/30

 

Teheran, 1978: Marjane è una bambina di otto anni molto sveglia che già all’età di otto anni sogna di diventare un profeta che salverà il mondo. Cresciuta insieme a genitori moderni e particolarmente legata a sua nonna, Marjane ha l’unica sfortuna di vivere e crescere nell’Iran della Rivoluzione che avrebbe provocato la caduta dello Scià e l’instaurazione della Repubblica islamica, repressiva e controllore dei costumi e dei comportamenti dei cittadini. Poi arriva anche la guerra contro l’Iraq che provoca bombardamenti, privazioni e una più forte repressione interna, costringendo i genitori di Marjane a separarsi dalla ragazzina (di 14 anni) e di mandarla in Europa a studiare per allontanarla e proteggerla da quella realtà insofferente. In Europa, Marjane vive una seconda rivoluzione: quella tipicamente adolescenziale fattà di libertà, di amore ma anche soffrendo molto per l’esilio, la solitudine e la diversità.
Si tratta di un film di animazione autobiografico ben riuscito e che è in grado di far percepire al pubblico esattamente quello che l’autrice ha provato nel raccontare la propria storia: amore, odio, delusione, rabbia, solitudine, tutti sentimenti che la protagonista del film ha provato sulla propria pelle e che sono esattamente percepiti così da chi è davanti lo schermo. è raro che un film di animazione possa produrre tutto ciò: la Satrapi è riuscita perfettamente nel trasformare le sue strisce di fumetti in un lungometraggio di animazione di qualità.
La ribellione di Marjane non ci risparmia su nulla nel lungometraggio: l’infanzia rivoluzionaria e khomeinista, combattuta tra il diventare la prima profeta donna o una nuova Che Guevara; la difficile adolescenza austriaca in fuga dal conflitto di civiltà degli Usa tra Iran e Iraq; il ritorno e il matrimonio iraniano; l'approdo finale in Francia. Sempre "straniera nel mondo e sola in Iran", come ci racconta la stessa protagonista all’interno del film.
Persepolis è si un resoconto angoscioso di un percorso di liberazione e di emancipazione non solo femminile (il film non parla solo delle non-libertà delle donne, ma si parla anche della non possibilità di avere idee politiche contrarie al regime in corso ad esempio), ma il tutto è raccontato sul filo di un ironia tagliente fatta di meravigliosi disegni animati in bianco e in nero con qualche lampo di colore qua e là, quasi a voler dimostrare che una speranza per superare i conflitti della civiltà e delle disuguaglianze c’è e ci sarà sempre.
 

18:03:2008

persepolis

Regia: V.Paronnaud e M.Satrapi
Francia 2007, 95'
Data uscita in Italia: 29 febbraio 2008
Genere: Animazione