UN PERFETTO CRIMINALE
di Thaddeus O'Sullivan
con Kevin Spacey e Linda Fiorentino



L'irlandese Michael Lynch (Kevin Spacey) è il capo di una banda di manigoldi che scorazza impunemente per le strade di Dublino in sella a una moto e con un cappuccio nero in testa che lo fa assurgere a buon diritto (ma solo nell'intenzione degli autori) all'Olimpo degli eroi mascherati senza macchia e senza paura del nuovo millennio. Ogni colpo non è che l'esibizione della sua bravura e l'ennesima beffa ai danni della "Garda", ovverossia la polizia irlandese, che gli sta alle costole e non riesce mai ad incastrarlo. Michael è troppo bravo. Non solo, è pure sexy e una solo moglie, la bella Christine (Linda Fiorentino), non è all'altezza del suo fascino, tanto che vive sotto lo stesso tetto anche con la sorella di lei, Lisa (Helen Baxendale), in mezzo a una raffica di bambini che, chiaramente, lo adora. Michael è ancora troppo bravo. E' ironico, ha sempre la battuta giusta, sa sempre cosa fare, fa simpatia alla gente e ai media, non va d'accordo con l'IRA (perché l'IRA sembra essere troppo cattiva per lui), e soprattutto ha una massima di grande stile "Sii leale con te stesso e all'inferno tutti gli altri". Micheal oltre ad essere bravo è pure saggio. Stupisce sempre di più.
Alla fine del secondo tempo ecco che arriva qualcosa di eccitante (non se ne poteva più delle sue beffe e di quei poveri poliziotti irlandesi ridicolizzatti a mo' di carabinieri italiani), il furto di un Caravaggio: è il dipinto che rappresenta il bacio di Giuda a Cristo, valore trenta milioni di sterline. Ma stavolta Noel Qigley (Stephen Dillane) gli ha sguinzagliato dietro tutta la Garda di Dublino, lo marca a uomo, il dipinto è difficile da rivendere, che inventerà adesso? Può mica perdere uno come lui, con quella faccia da schiaffi e la simpatia del mondo intero?
UN PERFETTO CRIMINALE è un film che vuole essere divertente, addirittura spassoso, ma fallisce. E fallisce perché il nostro caro beneamato Michael è troppo finto per essere beneamato, troppo corretto e troppo bravo per fare simpatia.
Quella banda di amici ladri squattrinati che prendono il fondo di disoccupazione ricordano troppo FULL MONTY e derivati del genere, il ritmo è lento, i suoi slanci gratuiti, e la presenza dell''IRA nel film sembra solo blandamente appiccicata e troppo superficiale (il che sembra tanto strano per un regista come Taddeus O'Sullivan, già autore di NIENTE DI PERSONALE, e di svariati film Tv sull'IRA). Che sia una commedia nera ce lo potrebbero far pensare i morti, tanti e un po' troppo stonati in quel clima di goliardia cui ci vuol fare affezionare la trama, e alla fine (non vi voglio raccontare la fine), ci sorge un sospetto: che il nostro Michael sia troppo, troppo cattivo.
Una sola battuta merita di essere ricordata, e non è certo la massima di M. Lynch. Il dipinto è stato ridotto a un colabrodo da Noel Qigley, il capo della Garda, e un poliziotto gli si avvicina dicendogli "Speri tanto che non glielo sottraggano dallo stipendio".
Il sorriso sornione di K.Spacey, cui siamo tanto affezionati, ci fa ridere all'inizio, poi ci stufa. Eppure sembrava essere il vero unico protagonista del film.

Voto: 23/30

Giuseppe SCATA'
17 - 08 - 01


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