Ci risiamo: il piccolo film
indipendente, contro il solito colossal hollywoodiano (su cui c’è già
“l’etichetta” di capolavoro annunciato già ben prima che esca). Risultato:
10 a zero per il primo, che in questo caso è il bellissimo lavoro di Thomas
McCarthy, L’ospite inatteso (The
Visitor).
Un film delizioso e delicato, con un cast di eccezionale bravura, che tocca
temi importanti come quello della solitudine, dei rapporti di amicizia e di
amore, e soprattutto della spinosa questione delle leggi sull’immigrazione
negli USA, in special modo dopo i fatti dell’11 settembre.
Ne L’ospite inatteso McCarthy
ci racconta la storia del professor Walter Vale, un accademico solitario e
annoiato che vive e lavora nel Connecticut e la cui unica vera passione è la
musica. Vale è costretto a tornare a New York per presiedere ad una
conferenza, perciò torna ad alloggiare nella sua vecchia casa ormai
disabitata da anni. Qui il professore trova un’inaspettata sorpresa: una
coppia di immigrati illegali – Tarek e Zainab – vive a casa sua. Dopo un
primo momento di sconcerto Vale e la coppia fanno amicizia e il professore
decide di dar loro ospitalità. Il nuovo rapporto, giorno dopo giorno, cambia
fortemente la vita dei tre finché Tarek non viene arrestato dalla polizia
che vuole rispedirlo in Siria...
L’ospite inatteso è un film
in cui la parola “dignità” riacquista il suo profondo valore. Ed è un film
che fa riflettere e insegna molte cose attraverso un racconto mai banale né,
soprattutto, mai “appesantito” dal tema che svolge. “Un film, - come lo
descrive l’autore stesso, - che è una storia di d’amore e di amicizia, con
momenti divertenti, momenti tragici e anche momenti di banale quotidianità,
come la vita stessa”.
La pellicola ha vinto a Deauville ed ha riscontrato grandissimo successo di
pubblico e critica al Sundance. Ancora una volta, beata indipendenza.
Da non perdere.
28:11:2008
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