ORO ROSSO
di Jafar Panahi
Con:
Hussain Emadeddin, Kamyar Sheissi, Shahram Vaziri

di Emilio RANZATO


Tehran. Hossein (Emadeddin), un ragazzo che vive di espedienti come consegnare pizze a domicilio, viene più volte umiliato assieme al suo fedele amico Ali (Sheissi) da un gioielliere dei quartieri alti (Vaziri) a causa delle sue povere origini. Dopo aver trascorso una notte nell’immenso appartamento di un ricco figlio di papà conosciuto casualmente, deciderà di uccidere il gioielliere e suicidarsi.
Dopo IL CERCHIO, intreccio di storie di donne oppresse, l’iraniano Panahi sposta lo sguardo sull’universo maschile del proprio paese, sulla figura degli “oppressori”, e scopre la stessa disperazione, le stesse solitudini: fra la voglia di occidente e la cieca ma poco sentita aderenza a dogmi ormai sempre più svuotati di senso, i suoi antieroi metropolitani sono dei fantasmi che si aggirano per un mondo oscuro alla ricerca di un orientamento esistenziale ancor prima che della sopravvivenza.
Fedele più che in passato all’idea di un cinema non commerciale, Panahi a volte esagera un po’ in dilatazioni che trovano appoggio su una sceneggiatura molto parlata di Abbas Kiarostami, e nella prima metà del film la sua ispirazione a tratti sembra offuscarsi, anche se non passano inosservate le ombre cinesi dei benestanti che i poveri protagonisti intravedono oltre le finestre e l’onnipresenza strisciante di una polizia insensatamente intransigente. Nella mezz’ora finale, però, il regista iraniano alza il tiro, e l’attitudine alla dilatazione trova un preciso senso ponendosi al servizio della disperazione di Hossein e della sua disillusa scoperta di un mondo che non gli appartiene e che lo rifiuta; la narrazione passa inaspettatamente dall’ottica realista ad un minimalismo a metà fra Carver e Auster che pone in luce il rapporto caso-caos, sublimando così la dimensione sociale del punto di partenza in un pessimismo universale imprevisto. Ed è in questo affrancarsi dai problemi particolari della realtà del proprio paese, che Panahi si dimostra ancora in crescita nonostante ORO ROSSO non sia probabilmente il suo miglior film.
 

Voto: 24/30

30.05.2004

 


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