
Tehran. Hossein (Emadeddin), un ragazzo
che vive di espedienti come consegnare pizze a domicilio, viene più volte
umiliato assieme al suo fedele amico Ali (Sheissi) da un gioielliere dei
quartieri alti (Vaziri) a causa delle sue povere origini. Dopo aver
trascorso una notte nell’immenso appartamento di un ricco figlio di papà
conosciuto casualmente, deciderà di uccidere il gioielliere e suicidarsi.
Dopo IL CERCHIO, intreccio di storie di donne oppresse, l’iraniano Panahi
sposta lo sguardo sull’universo maschile del proprio paese, sulla figura
degli “oppressori”, e scopre la stessa disperazione, le stesse solitudini:
fra la voglia di occidente e la cieca ma poco sentita aderenza a dogmi ormai
sempre più svuotati di senso, i suoi antieroi metropolitani sono dei
fantasmi che si aggirano per un mondo oscuro alla ricerca di un orientamento
esistenziale ancor prima che della sopravvivenza.
Fedele più che in passato all’idea di un cinema non commerciale, Panahi a
volte esagera un po’ in dilatazioni che trovano appoggio su una
sceneggiatura molto parlata di Abbas Kiarostami, e nella prima metà del film
la sua ispirazione a tratti sembra offuscarsi, anche se non passano
inosservate le ombre cinesi dei benestanti che i poveri protagonisti
intravedono oltre le finestre e l’onnipresenza strisciante di una polizia
insensatamente intransigente. Nella mezz’ora finale, però, il regista
iraniano alza il tiro, e l’attitudine alla dilatazione trova un preciso
senso ponendosi al servizio della disperazione di Hossein e della sua
disillusa scoperta di un mondo che non gli appartiene e che lo rifiuta; la
narrazione passa inaspettatamente dall’ottica realista ad un minimalismo a
metà fra Carver e Auster che pone in luce il rapporto caso-caos, sublimando
così la dimensione sociale del punto di partenza in un pessimismo universale
imprevisto. Ed è in questo affrancarsi dai problemi particolari della realtà
del proprio paese, che Panahi si dimostra ancora in crescita nonostante ORO
ROSSO non sia probabilmente il suo miglior film.
Voto: 24/30
30.05.2004
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