once

di John Carney

con Glen Hansard, Markéta Irglová

Altri intepreti: Bill Hodnett

di Federica PALMISANO

 

30/30

 

Una storia d’amore senza nessun contatto fisico può esistere? è quello che ci si chiede al termine del film. La storia raccontata è molto semplice: lui è un musicista di strada, che in attesa dell’occasione della sua vita e di dimenticare un amore, aiuta il padre in un negozio di riparazione per aspirapolvere, ma non abbandona la sua grande passione, la musica, e si diletta a suonare tra le strade di Dublino. Lei è una giovane ragazza emigrata dalla Repubblica Ceca, alla ricerca in Irlanda di una nuova vita insieme alla sua figlioletta nata da un rapporto ormai giunto al capolinea. L’incontro è inevitabile e, soprattutto, è inevitabile la nascita di un sentimento forte, ma fino alla fine non molto chiaro, attraverso il fulcro che tiene in piedi le loro vite un po’ sfortunate: la musica. Lei, infatti, è anche una pianista di grande talento ma senza possibilità di raggiungere il successo. L’incontro/scontro è inevitabile: e tutto si srotola attraverso la presenza pesante e ricorrente della musica. Ma non si tratta di un musical, perché i protagonisti non si improvvisano ballerini, ma le “parole cantate” sostituiscono i classici dialoghi cinematografici. I due interpreti parlano solo attraverso le parole messe in musica. “Imbarazzante” è accorgersi, durante la proiezione, che non sappiamo i nomi dei due protagonisti perché al momento dell’incontro non se li sono detti. Prima di tutto viene la musica: la ragazza, infatti, si presenta subito dopo una sua esibizione in strada, ma si presenta con un complimento nei suoi confronti.
ONCE più che raccontare una storia con un inizio e una fine, vuole raccontare un frammento della vita delle persone e come la casualità e l’imprevedibilità della vita possa cambiare tutto: i progetti, la visione futura, etc. I protagonisti sembrano arrivati sullo schermo per puro caso, e questo forse grazie all’aiuto delle riprese avvenute con una camera a mano.
La storia si svolge in pochissimo tempo, un paio di settimane al massimo, ma racconta di una realtà, di una realtà quotidiana e tangibile.
Ci si può dunque permettere qualsiasi cosa, stilisticamente parlando: dai dolly/carrelli che sottolineano l'aspetto prettamente concreto del film (lo scorrere lineare dell'immagine) alla camera a mano che traccia i movimenti naturalmente confusi delle emozioni (l'oscillazione ondulatoria dei battiti del cuore).
Mentre il film è in proiezione non puoi non farti trasportare dalla dolce melodia rappresentata dalla colonna sonora che, i titoli di coda svelano essere musiche e parole composte dai protagonisti.
Scoperta che rende ancora più reale questo film che in Italia ha aspettato ben due anni prima di vedere la luce. (E il perché è ancora da capire!) Si può quasi affermare che la musica rimpiazza l’atto sessuale, o anche solo il contatto fisico che tra i due protagonisti non avverrà mai. Ma la musica è così potente che il loro incontro resterà per sempre inciso sui dischi (della memoria). è la semplicità il vero cavallo di battaglia di Carney e di ONCE, una semplicità che lascia totalmente senza parole.
 

09:06:2008

once
di John Carney
Eire 2006, 85'
DUI: 30 maggio 2008
Sentimentale