NOVO
di Jean-Pierre Limousin
con Eduardo Noriega, Anna Mouglalis


Il nuovo film del regista francese Limousin, che ha suscitato scalpore al Festival del cinema di Locarno, in una piazza gremita e fortunatamente risparmiata dalla pioggia, apre la pellicola con una sequenza che ad un buon intenditore di fotografia, ricorda la serie fotografica di Luigi Ghirri dal
titolo "Atlante", metafora del viaggio. Si apre a noi una immagine di montagne che pare ripresa da un atlante scolastico ma, mentre il regista apre la macchina ed amplifica l'inquadratura, ci troviamo catapultati in una scena metropolitana in cui un uomo si avventa contro un distibutore di bibite, subito scopriamo che egli è pedinato da una guardia che controlla i suoi movimenti; tutto questo è sviante rispetto al film in quanto pare introdurci in un genere poliziesco ma, pian piano il film si apre a nuove tematiche, accompagnandoci, trasportandoci verso il vero soggetto filmico, il giovane semina involontariamente la guardia e torna al suo lavoro quotidiano servizio fotocopie in una azienda parigina.
Lui spagnolo in terra straniera in cui ci dice il regista durante l'intervista, che, la scelta cade sullo straniero per rendere ancora piu' incisiva la problematica di cui Graham (Edoardo Noriega) è affetto da amnesia da circa sei mesi, quindi per lui le difficoltà si moltiplicano, l'apprendimento di un nuovo idioma e le difficoltà di tenersi a mente ogni elemento della sua vita lavorativa e privata, per cui il suo ufficio viene costellato di memorandum! La meticolosa precisione con cui trascrive nel proprio diario ogni elemento del suo quotidiano, murales che incontra nel suo percorso giornaliero per
recarsi al lavoro, fermate della metropolitana, ed anche appunti del suo privato.
Il fatto che sia straniero e che sia affetto da amnesia, crea nelle donne che lui incontra una commistione tra l'istinto di protezione e la sensualità; tant'é che la direttrice dell'ufficio lo irretisce creando quasi una sorta di iniziazione ad una forma di sessualità piu' libera. L'interno algido dell'azienda é contrastato da due elementi colorati: i divani rossi tra cui si riconosce il divano "Tatlin" dell'architetto riminese Roberto Semprini; questi due elemnti colorati sono leggibili metaforicamente, in un primo momento la direttrice vi ci si siede in un momento di provocazione sentimentale, ed in un secondo avviene una discussione tra quest'ultima e la ex di Graham preoccupata per le sue condizioni fisiche, ed ancora sensibile al fascino dell'uomo.
Lo sviluppo della storia, si ha quando all'orizzonte giunge una nuova collega Iréne, a cui lui mostra l'azienda, tra i due scoppia subito il dardo ed appena lei scopre il problema che attanaglia la mente di Graham lei rimane folgorata.
Tra i due scoppia una passione viscerale che li lega anche fisicamente, in quanto le amnesie di lui rendono il rapporto sempre nuovo e vissuto dalla donna quasi come una sfida ed una speranza di poterlo aiutare, in questo caso lei si aiuta con la scrittura, scrive sul corpo di lui il suo nome a caratteri cubitali, lascia tracce della sua presenza, cospargendolo di baci rossi sul collo come fossero i tatuaggi degli aborigeni. Dopo qualche tempo il rapporto che prima aveva portato a lievi miglioramenti, entra in crisi, perché lei, si accorge della difficoltà nel creare un rapporto duraturo, che perché diventi tale, esso si deve sostentare nel ricordo delle sensazioni provate. Ovviamente il tuttoè una chiara simbologia, di come ogni rapporto necessiti di un rinnovamento continuo, la forza sta nel vivere tutto con occhi nuovi, come un bambino che affronta una nuova avventura, perché la forza di
autorigenerarsi deve essere insegnamento di vita.Anche dopo la separazione delle loro strade, Inés e Graham, si ricongiungono grazie sia al destino, che alla voglia di lui di impostare saldamente cio' che prima involontariamente non poteva.

KMX INTERTESTO: Edoardo Noriega a Locarno, le foto e un estratto dell 'intervista

Link: http://www.bimfilm.com/novo/index.htm

Voto: 26/30

Lucia LOMBARDI
12 - 04 - 03


::: altre recensioni :::