Insolito ma interessante
debutto cinematografico di Jorge Sánchez-Cabezudo. Il suo primo
lungometraggio è un particolare noir corale ambientato in una Castiglia,
aspra e montana, tormentata dalle classiche lotte umane, come quelle tra
antico e moderno, l’essere e l’apparire, il tutto condensato con un velo di
tristezza e omertà degli abitanti dei piccoli paesini di campagna.
La notte dei girasoli è un
film sulla violenza, o meglio la spirale, il circolo vizioso che la violenza
produce (il male porta solo ad altro male). Ma si tratta anche di una
profonda riflessione sull’istinto dell'uomo, sulla sua incapacità di
comunicazione e sul desiderio di una vita diversa.
Sulla base del celebre film di Kurosawa,
Rashomon, Sánchez-Cabezudo
analizza lo stesso evento da vari punti di vista con sfondo un misterioso
omicidio di una ragazza, violentata e uccisa in un campo di girasoli,
situato in un luogo solitario.
Il tutto parte da un breve viaggio di lavoro di due speleologi chiamati a
valorizzare la grotta del paesino castigliano il cui sindaco, prototipo del
politico ambizioso e cialtrone, si illude di ricavarne in ricaduta
turistica. Mentre sono in esplorazione la ragazza di uno dei due viene
aggredita da un maniaco. Sfuggita alla violenza e al massacro, inizia la
caccia all’uomo, che sfocerà in un turbine di violenza (omicidio,
occultamento del cadavere, tradimenti, menzogne) che vedrà come vittima un
semplice uomo attaccato alla terra natale, ultimo abitante del vecchio
villaggio insieme al suo amato-odiato vicino, il classico “matto” del
villaggio (che poi tanto matto non è, in confronto agli altri abitanti!). Ad
arricchire la vicenda vi è la presenza di un giovane poliziotto locale, per
niente onesto e soprattutto con una vita coniugale poco stimolante e invasa
dalla presenza ingombrante del suocero, nonché suo capo, che si trova sul
“luogo del delitto” dopo aver trascorso la serata in compagnia della sua
amante.
Nascondere i vari segreti di ognuno dei personaggi diventa assolutamente
necessario.
La notte dei girasoli,
suddiviso in sei capitoli è un film ben girato, con un ottima sceneggiatura,
ma, forse, dallo svolgimento un po’ scontato.
La storia parte molto bene, con scene sorprendentemente toccanti. I capitoli
si susseguono piuttosto velocemente e nel precedente si percepisce e si
capisce abbastanza bene cosa succederà in quello successivo, per arrivare al
finale con il quale l’amarezza, e quasi il disgusto, riempiono la sala al
termine della proiezione.
I valori basilari della civiltà umana non trionfano. L'unico a trionfare
sarà proprio il vero stupratore, individuo del tutto amorale, viscido e
assorto in una specie di schizofrenia valoriale, che la sera, dopo essere
rincasato dalla ignara mogliettina, si addormenterà tranquillo davanti al
televisore senza alcun tipo di rimorso o peso sulla coscienza.
La notte dei girasoli appare
quanto mai attuale e, forse proprio per questo lascia spiazzati e senza
parole. Peccato siano dovuti passare ben due anni per farlo venire alla
luce!
07:07:2008
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