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NOSOTRAS, ovvero noialtre, le donne. Si sa che il Cinema delle Donne (gli organizzatori sono una cricca di femministe recidive e coraggiose) privilegia le storie tutte al femminile che denunciano i deliri di onnipotenza dei maschietti o sondano mondi in parte sconosciuti come il lesbismo. Questo lungometraggio in concorso rientra a pieno titolo nella prima categoria: ritaglia e cuce insieme pezzi di vita, storie di donne comuni, donne ferite, dagli uomini, da altre donne, da se stesse. I numerosi personaggi ricoprono una fascia d'età che va dai vent'anni alla menopausa e strati sociali diversissimi: dall'operaia alla ricca borghese, dalla prostituta alla donna in carriera. Donne emancipate, in fuga da un passato che le voleva solo come madri e mogli esemplari, donne che però madri esemplari lo sono davvero pur lavorando come i mariti, se non di più, ma soprattutto donne forti e determinate che ottengono sempre quello che vogliono. Le poche figure maschili del film non sono certo edificanti: deboli ed inconcludenti oppure violenti e taccagni. Eppure sono figure determinanti nella vita delle donne, nel bene e nel male, come a dire: non possiamo fare a meno degli uomini neanche volendo. Vista la grinta dei personaggi, gli uomini fanno bene a temere le donne, ma invece di crogiolarsi nel loro smarrimento dovrebbero cercare un nuovo equilibrio al di là dei ruoli tradizionali. |
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Elena SAN PIETRO |
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