niente paura

COME SIAMO COME ERAVAMO E LE CANZONI DI LUCIANO LIGABUE

di Piergiorgio Gay

con Luciano Ligabue, Carlo Verdone

Altri interpreti: Fabio Volo, Paolo Rossi

di Maria Grazia PARISI

 

27/30

 

Niente paura è un film documentario in cui ci viene raccontato come siamo, come questo paese sia cambiato negli ultimi trenta anni, attraverso i racconti di persone comuni e non, accompagnati dalle canzoni e le sensazioni dello stesso Luciano Ligabue.
L’intenzione è quella di far riflettere e coinvolgere emotivamente lo spettatore sulla situazione attuale del nostro paese e sulla evidente assoluta necessità di cambiamento.
Piergiorgio Gay è riuscito a realizzare un documentario in cui le storie vengono raccontate in una forma non diaristica, in cui racconti e musica si fondono meravigliosamente.
Si parte così dalla musica e dalle parole di Luciano Ligabue che ci parla con una punta di rammarico del nostro splendido paese, di come osserva la mancanza del suo progredire e di quanto comunque lo ami profondamente. Già un amore pieno di contraddizioni.
Ma il messaggio di fondo che ne deriva, la sensazione che si ha durante tutto il documentario è quello della speranza. Qualsiasi cosa accada, non dobbiamo farci rubare i sogni, perchè come dice Volo, se ci facciamo rubare i sogni non ci alziamo più la mattina.
In realtà ognuno di noi ha già tutto dentro di se e la prima vera rivoluzione, ci dice Luciano, deve avvenire dentro di noi. Quella rivoluzione che ci fa capire, sottolinea Soldini, che come in mare oggi io salvo la vita a te, domani la salvi tu a me. Quella rivoluzione che ci deve impedire di rimanere in silenzio di fronte alle ingiustizie di qualsiasi tipo. Saviano, senza timore, denuncia il fatto che oggi gli africani si ribellano alla mafia, mentre gli italiani sono troppo spaventati, abituati.
Dobbiamo capire che non tutti possiamo essere attaccanti, ma che sono indispensabili (e forse sono i veri eroi) i mediani che lavorano e faticano di più senza prendersi la gloria.
Quella rivoluzione che come dice Paolo Rossi ci deve far tornare ad essere un popolo che partecipa e non un pubblico immobile. La cultura è la vera ricchezza e l’attore ironicamente propone una polizia che obblighi le persone a leggere.
Ligabue riflette sulla Costituzione mostrando come oggi i primi 12 articoli sembrano il manifesto dell’utopia. La Costituzione è fondamentale, come dice Veronesi, perché è la Bibbia dei laici, è il testo sul quale basano la propria etica. Bisogna riaccendere l’amore per il proprio paese e l’orgoglio di essere italiani. Oggi moltissimi non sanno quale ricorrenza sia il 2 Giugno e la bandiera nazionale appare solo quando gioca la nazionale.
Don Luigi Ciotti ci dice che in questo periodo dobbiamo “resistere” a tutto quello che non va in questo Paese, perché resistere ha la stessa redice latina di “esistere”, esserci attivamente.
Si tratta di diritti, di valori, di dignità.
In un’intervista il giudice Falcone ci parla del coraggio. Il coraggio che sa convivere con la paura, non il coraggio dell’incoscienza.
Ascoltando questi grandi uomini si avverte la sensazione che siamo chiamati tutti ad uno scopo più alto in questa vita. Ligabue ci dice di aver trovato il suo scopo scrivendo canzoni. Sente che quando scrive è come se reggesse lo specchio a qualcuno, infatti spesso gli capita di sentire che le sue canzoni vengono interpretate in un modo completamente diverso da quelle che erano le se intenzioni. Ognuno gli dà un significato personale.è felice di sentire che le sue canzoni possono essere utili per qualcuno. Utili a riflettere, a gioire, a commuoversi, a sperare, anche solo ad accendere una scintilla.
E sembra che di scintille ne accenda veramente molte, dando coraggio e speranza ai giovani con canzoni come “Il meglio deve ancora venire” o “Niente paura”.
Infine ci ricorda che questo Paese è di chi lo abita e non di chi lo governa.
 

11:09:2010