Dalle pagine a fumetti di Jean-Jacques Sempé e René Goscinny,
ecco una versione cinematografica che colpisce per la sua sobria eleganza e
il suo garbo.
La storia è semplice, esile, proprio come si addice alle strisce di un
fumetto in cui il giovane Nicolas e i suoi amici cercano di capire il mondo
crescendo fra i piccoli grandi problemi dell'età dell'infanzia.
Le Petit Nicolas è il
classimo film che fa capire la differenza fra quello che i Francesi
considerano cinema di massa e quello che noi consideriamo cinema di massa.
Questo è un film esile, piccolo, garbato e dai buoni sentimenti... oserei
quasi dire che si tratta i un film contadino. Voglio dire che è un film che
ha un immaginario dolce e nostalgico, parla del mondo che doveva essere ma
che non c'è più, anzi, forse non è mai esistito, ma è l'immagine di quello
che dovrebbe essere l'infanzia. Un infanzia in cui non c'è violenza se non
quella fra i ragazzi stessi, in cui le classi sociali per i ragazzini sono
gioco e opportunità, non umiliazione e prevaricazione. Da questo punto di
vista il film è il vero trionfo della socialdemocrazia francofona. Un mondo
in cui le classi esistono ma si è prima di tutto parte di una famiglia
allargata e cioè la classe scolastica (leggi la Francia).
Il linguaggio della macchina da presa è completamente asservito alla storia
e alla recitazione. Ogni inquadratura è essenziale e ricostruisce il
linguaggio del fumetto senza cercare di farsi sentire troppo.
è un linguaggio che più che ai fumetti a libro ha a che fare con i
fumetti in striscia, in cui lo stile guarda molto al sentimento legato al
contenuto. I nostri cugini d'oltralpe sono ancora una volta un passo avanti
maledizione. Loro sono riusciti a fare della cultura e dell'identità
intrattenimento e denaro. Loro, come gli americani, sano bene che il cinema
è quello che gli altri vedono di noi e delle nostre fantasie. Noi purtroppo
consideriamo il cinema di massa non la rappresentazione ideale di noi
stessi, ma la presa in giro del nostro vicino di casa.
Nei nostri film è strano che gli africani non parlino ancora
dicendo cose tipo " Mi scusi badrone.. io pensavo che era buono. Scusi lei
Dumbambo". Siamo un popolo che ancora prende in giro la gente per come si
veste, come fanno i ragazzini delle medie.
Questo è un film per tutta la famiglia, è proprio il caso di dirlo e tutti
abbiamo la possibilità di uscire avendo imparato qualcosa di più di noi, dei
nostri genitori, dei nostri figli. Tutti qui possiamo ridere di noi stessi e
dell'altro, perdonandoci i nostri difetti senza far finta di nasconderli.
14:03:2010
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