NATURAL CITY
di Min Byung-Cheon
Con: Yoo Ji-tae, Seon Rin, Lee Jae-eon, Jung Eun-pyo

di Emilio RANZATO


Nel 2080 il poliziotto Erre (Yoo) si innamora della ballerina cyborg Ria (Seon), destinata a spegnersi entro pochi giorni; il Dottor Giro (Jung), uno scienziato geniale ma folle, gli consiglia di innestare il chip della memoria di Rya nel cervello di Cyon (Lee), una ragazza che vive nei bassifondi dell’enorme centro urbano. Ma anche Cyper, un cyborg ribelle, è sulle tracce della ragazza: è lo stesso Dottor Giro, che vaga da un corpo all’altro nel tentativo di vivere in eterno.
Malgrado attinga a piene mani da BLADE RUNNER, la sceneggiatura dello stesso Amin (coreano con un passato di successo in patria) finisce presto per contorcersi, tant’è che a metà intreccio un personaggio di contorno si produce in un breve riepilogo che forse voleva essere ironico. Ma anche quando si svincola dal suo modello americano, il film non dice nulla di nuovo, e non lo dice meglio. Fra immagini eleganti ma mai significative, Amin cerca poi una poetica dell’amicizia virile e degli amori impossibili, ma non è né John Woo né Wong Kar-wai.
Un esordio occidentale da dimenticare. E pensare che si parlava di farne una saga alla MATRIX. La passione per la nuova, fervida vena orientale sta creando inevitabili effetti rebound.
 

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Voto: 17/30

25:01:2005


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