Uno strizzacervelli, che non ha saputo prevedere
ed evitare il suicidio della moglie, abbandona la caotica New York per
immergersi nella quiete di una casa di campagna, dove spera di dimenticare i
sensi di colpa e di recuperare se non altro l’affetto e l’equilibrio
psichico della traumatizzata figlioletta; ma le malefatte di “Charlie”, un
fantomatico amico immaginario partorito dalla fantasia della bambina,
daranno presto filo da torcere ai due, e a tutti i malcapitati che avranno a
che fare con loro.
Lontano dal territorio prediletto dei remake, il cinema del brivido a stelle
e strisce mostra paurosamente i propri limiti attuali: in questa occasione
l’attore australiano John Polson dirige l’illustre collega Robert De Niro,
già compromesso dal poco apprezzato GODSEND di Nick Hamm, accompagnandolo
nel definitivo addio ai bei tempi di ANGEL HEART. Dopo avere vanamente
tentato di inquietare con bambole e carillon che lasciano per lo più
indifferenti, sceneggiatore e regista puntano a stupire pescando nel passato
prossimo (IDENTITY, SECRET WINDOW) ed in quello remoto (THE SLAYER, SHINING),
ma gli sforzi di complicare un intreccio quasi inesistente cadono
tristemente nel vuoto, a causa dei troppi interrogativi che rimangono in
sospeso e della poca chiarezza circa i legami che intercorrono tra i vari
personaggi.
Interpreti svogliati (la piccola Fanning e lo stesso De Niro), spaesati (la
rivelazione olandese Famke Janssen) o provvisoriamente recuperati dal
dimenticatoio (Elisabeth Shue ed Amy Irving) sono affiancati da comprimari
che sembrano scappati dal set di un telefilm; la regia tutt’altro che
ispirata, la fotografia piatta e le musiche di un John Ottman in scarsa vena
non contribuiscono affatto a ribadire la natura cinematografica del
prodotto, ma almeno, visto che evidentemente non sempre tutto il male vien
per nuocere, i dialoghi inverosimili fanno ogni tanto scoppiare a ridere il
pubblico in sala: quasi come se, in mancanza di modelli migliori, lo stile
de IL CARTAIO avesse fatto scuola oltreoceano. Una pellicola inconcludente e
noiosa, un’esperienza inutile.
Voto: 15/30
13:03:2005 |