MYSTIC RIVER
di Clint Eastwood
Con: Sean Penn, Tim Robbins

di Loris SERAFINO


I destini di Dave(Robbins), Jimmy(Penn) e Sean (Bacon), amici d'infanzia segnati da un tragico evento - il rapimento di Dave da parte di due pedofili proprio mentre i tre stavano giocando in strada - tornano ad incrociarsi dopo molti anni nella Boston contemporanea. Infatti Sean, diventato poliziotto, viene coinvolto nelle indagini sulla morte della figlia diciannovenne di Jimmy (di cui emergono i trascorsi nella malavita locale) e la pista degli indizi sembra convogliare i sospetti proprio su Dave, che nel frattempo si è fatto una famiglia ma che si trascina in una vita grigia e appartata. Dal romanzo omonimo di Dennis Lehane sceneggiato da Brian Helgeland, Eastwood, questa volta solo dietro la macchina da presa, dirige una complessa storia di fantasmi americani, intrecciando in una cornice corale i temi della rimozione del dolore - individuale e collettivo - dell'elaborazione del lutto, della resa dei conti con il proprio passato e la propria memoria solcata da cicatrici, schegge che riaffiorano e fanno male nonostante si cerchi in tutte le maniere di nasconderle sotto un tappeto. Qui il tappeto è rappresentato idealmente dal Mystic, il fiume che bagna la zona meridionale della più europea tra le città americane, più volte inquadrato dall'altro: chissà quanta cattiva coscienza cela sotto le sue acque apparentemente così calme. Forse in questo film non tutto fila liscio, forse qualcosa sfugge o qualcosa è di troppo, ma è indubbio che Eastwood dimostra una notevole capacità nel rimestare nel torbido e restando fedele ad uno stile classico, lineare e rigorosissimo ci mostra quello che si nasconde dietro la facciata, mette a nudo la nostra fragilità, come il bambino che sfugge nel bosco inseguito dal lupo cattivo, oltre il paravento di quello che ci piacerebbe essere ma che purtroppo non siamo.
 

Voto: 28/30

09.11.2003

 


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