MEDLEY
BRANDELLI DI SCUOLA

di Gionata Zarantonello
con Andrea Bortolotto e Ulisse Lenardo



MEDLEY - BRANDELLI DI SCUOLA rappresenta - almeno per quanto concerne il panorama produttivo ma anche creativo nazionale - un caso praticamente unico, tanto da fargli meritare la qualifica di "The Blair Witch Project italiano".
In realtà, con il film-fenomeno di Sanchez e Myrick, MEDLEY non ha - se non l'essere stato girato in video prima del riversamento in pellicola - molto a che spartire.
Entrambi, però, parlano della paura: un terrore che tutti - chi più chi meno - abbiamo provato. Ma se quella richiamata dal vero THE BLAIR WITCH PROJECT è in fondo la primordiale paura del buio e dell'ignoto, Zarantonello ha deciso di (ri)portarci tra l'orrore dei banchi di scuola.
Chi, infatti, non è stato, almeno una volta, pronto a tutto pur di non essere interrogato e farsi trovare impreparato? "Mors tua, voto mio", secondo il regista. E chi non ha mai avuto il terrore di essere "segato" dai professori? Il guaio è che in MEDLEY ciò avviene nel senso più strettamente letterale del termine, e con tanto di sega elettrica. Perché qui siamo chiaramente ben lontani da opere liceali come LA SCUOLA o AUGURI PROFESSORE, in cui gli anni dello studio vengono ritratti - pur nella loro follia - secondo parametri più o meno "normali".
Per Zarantonello, al contrario, la vita al liceo altro non è se non "un continuo ed insensato massacro, all'insegna del voto più alto, una spietata selezione naturale, che chiamano cultura". E il ricorso al termine "massacro" è ben lontano da ogni intenzione metaforica, dato che studenti - ed insegnanti - non esitano ad avvalersi di qualunque tipo di arma pur di raggiungere il proprio scopo; in altre parole di sopravvivere. "Fammi copiare o ti sparo!" è solo una delle minacce che capita di udire tra i banchi di MEDLEY.
Ma il film non si ferma qui, e porta alla luce - rendendoli palpabili - i sospetti di molti alunni, convinti di poter identificare, magari nelle interrogazioni, non tanto uno strumento di verifica quanto di vendetta. E' così che la dolce professoressa amica-di-tutti-e-lì-solo-per-aiutare-chi-è-in-difficoltà, si trasforma - agli occhi delle sue vittime e ai nostri di spettatori - in una famelica arpia dalla demoniaca voce storpiata: "vediamo un po' chi posso fare fuori oggi". Alzi la mano chi non ha mai pensato che la propria insegnante, in segreto, potesse pensarla nello stesso modo. E allora quel "no, professore, la prego, no!" che tanti studenti hanno pronunciato, assume i tratti di un'autentica supplica rivolta al proprio carnefice.
Tutto dunque è spinto all'estremo, ma anche l'indubbia componente horror del film è parte di un'operazione che mira chiaramente al registro del grottesco, avvicinando MEDLEY - unitamente al frenetico stile di ripresa - ad un cult-movie come LA CASA di Sam Raimi. Nonostante ciò, per tutto quanto detto in precedenza sulla vita di classe, non crediamo di cadere oltremodo in errore nel definire "realista" il lavoro di Zarantonello.
MEDLEY ha tuttavia anche una storia, intesa come vita produttiva, singolare: le iniziali ed alterne fasi di lavorazione risalgono addirittura al 1996, quando Gionata diede il via alla collaborazione con Ulisse Lenardo, che oggi risulta a tutti gli effetti il produttore della pellicola. La prima proiezione pubblica, cui hanno assistito circa 1500 persone, è datata 5 febbraio 1998 ed ebbe luogo presso il cinema San Marco di Vicenza. MEDLEY - che è stato girato in ben cinque licei differenti e spesso durante l'orario di lezione - ha però cominciato ad imporsi all'attenzione nazionale solo dopo la vittoria, nel dicembre 1998, del primo premio al "Festival del Cinema Trash" di Torino. Nessun distributore italiano si dimostrò tuttavia interessato. Grazie ad un viaggio negli Stati Uniti, il regista ha avuto l'occasione per spedire copie del proprio film ad alcune case di distribuzione: tra queste la celeberrima Troma. Specializzata in trash-movie - in listino titoli cult quali THE TOXIC AVENGER o TROMEO AND JULIET - la Troma ne ha deciso, nell'autunno 1999, l'acquisto e si occuperà di distribuirlo in tutto il mondo. Da allora anche in Italia è scoppiato il fenomeno MEDLEY, che nel frattempo ha stabilito un nuovo record: è a tutt'oggi uno dei rarissimi casi di film diffuso via Internet (ospite dI Kataweb Cinema) ancor prima che in sala, dove è comunque approdato grazie all'interesse della "Lantia Cinema". (Le dichiarazioni di Zarantonello sono pubblicate sul sito ufficiale del film).

Voto: 27/30

Andrea DE CANDIDO
24 - 08 - 01


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