
Tratto dal romanzo di “Ai confini del
mare” di Patrick O’brian e ambientato all’alba del diciannovesimo secolo, si
narra di una epica sfida marinaresca tra il vascello inglese “Surprise” al
comando del capitano Jack Aubrey (Crowe) e la più grossa e attrezzata
francese “Acheron”. Dalle coste brasiliane fino alle isole Galapagos e
oltre, per l’energico capitano e la sua fedele ciurma sarà dura lotta avere
la meglio sull’ostico nemico, ma laddove non possono bastare i colpi di
cannone e la forza bruta riuscirà l’astuzia tattica. Più che una esaltazione
delle virtù militaresche, quello di Weir è un tributo all’intelligenza e
alla forza di volontà dell’uomo, capace di dare il meglio di sé nelle più
disperate situazioni e di fronte ad ostacoli apparentemente insormontabili,
siano essi rappresentati dall’Acheron-Golia di turno o dalle forze
indomabili della natura. I veri attori protagonisti del film sono i vascelli
duellanti, i cui inseguimenti reciproci e le schermaglie belliche sul
palcoscenico rappresentato dalle acque degli oceani riesce a trasmettere un
qualcosa di sottilmente surreale. Encomiabile lo sforzo di Weir di mantenere
un equilibrio tra l’impressionante impianto spettacolare e il dramma umano
intimista, senza farsi schiacciare dal primo o caricare di significati
eccessivi il secondo. Al personaggio del medico di bordo appassionato di
Scienze Naturali interpretato da Paul Bettany spetta il ruolo dell’elemento
disturbatore, di coscienza critica nei confronti delle certezze del
granitico Aubrey. Il problema del film sta proprio qui, nel “capitano
coraggioso” interpretato da un Crowe decisamente lontano dalle sue
caratterizzazioni migliori; il suo personaggio ricorda da vicino il capitano
Kirk di Star Trek, modello un
po’ troppo ideale di comandante carismatico e perfezionista, perfettamente
integrato nella gerarchia ma in cui pulsa un “lato umano” che gli consente
di prendere sempre le decisioni “eticamente” giuste al momento giusto.
Durante una intervista, l’attore australiano ha paragonato Aubrey, per forza
d’animo e generosità, al nostro compianto Paolo Borsellino. Nonostante il
calibro dei nomi coinvolti, in America il film è stato accolto piuttosto
freddamente dal pubblico.
Sito ufficiale
Voto: 25/30
22.12.2003
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