MARLENE
di Joseph Vilsmaier
con Katjia Flint e Herbert Knaup

Il film ripercorre la vita della diva dall'incontro con il regista ed amante Josef von Sternberg sino all¹ultima apparizione in pubblico avvenuta nel 1975 al Carnagie Hall di New York (Marlene è scomparsa nel '92, alla veneranda età di 91 anni).
Il film si concentra soprattutto sulla vita privata e sentimentale di Marlene e si basa sulla biografia che ne ha tracciato la figlia. Marlene, prima ancora di diventare famosa, era sposata con Rudi Sieber, l'uomo con cui ha avuto una figlia e che l'ha arrendevolmente seguita fino alla morte. Ma la diva poteva permettersi numerosi amanti, dalla lunga relazione con Sternberg, l'uomo che l'ha "creata" trasformandola da grassottella froilen a sex-symbol universale, ad attori come Gary Cooper (che ha incontrato sul set di MOROCCO), dalle numerose avventure lesbiche, sino a quello che sembra essere stato il grande amore della sua vita: un tenente tedesco di nome Carl Seidlitz che morì come partigiano durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre Marlene era sul fronte ad intrattenere i soldati americani ed i feriti tedeschi. I nazizsti hanno più volte rivendicato l'attrice, intimandole di tornare in patria e farla finita con il regista ebreo che la degradava con parti da prostituta (povero von Sternberg!), ma Marlene ha subito chiarito le sue posizioni politiche rimanendo in America per tutta la durata del conflitto.
Questa pellicola è il ritratto di un'attrice estremamente forte e controllata, nel pieno possesso del personaggio che si è costruita e che l'ha accompagnata per una vita intera, ma anche di una donna passionale e spesso infelice che, come molte dive, ha dovuto ricorrere ai farmaci e all'alcool per sopportare tutti i rivolgimenti esterni. Tuttavia MARLENE non è perfettamente riuscito: come in ogni film che mette le mani su un mito senza tempo, il confronto con la grandezza e la complessità del modello reale rischia di dar vita ad una deludente parodia.
Katjia Flint, l'attrice che interpreta Marlene, è perennemente ricoperta da un mascherone di trucco e non ha un briciolo della classe della vera diva (questo, ad esempio, non era accaduto quando Dawid Bowie aveva incarnato il volto di Andy Warhol in BASQUIAT). Inoltre, a mio parere, Vilsmaier ha dato troppo spazio alle avventure sentimentali della diva, rischiando di tramutare il film in una specie di telenovela o fornendo le basi per un ottimo libro Harmony. La parte più interessante di questa pellicola biografica resta il difficile rapporto della diva con la famiglia, il suoi rapporti d'amore ed odio con la Germania ed il senso di straniamento che ha sempre provato come ragazza di forte tradizione tedesca trapiantata nel mondo di Hollywood. Un giorno von Sternberg le chiese: "Vuoi diventare famosa o felice?". Marlene ha fatto una scelta precisa ed è diventata un'icona per omosessuali e non, indimenticabile e, forse, irripetibile.

Elena SAN PIETRO
03 - 01 - 02


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